In questa pagina potete lasciare tutti i Vostri commenti o testiminianze a sostegno della mia causa.
Tutti gli interventi da Voi postati, se dovesse rendersi necessario, verranno moderati per evitare spiacevoli inconvenienti, per cui pregherei tutti quanti di lasciare commenti e/o testimonianze esclusivamente per l’interesse di questo sito e per altre situazioni similari.
Chi avesse una propria vicenda di denegata giustizia da parte di organi istituzionali, è invitato vivamente a raccontarla. Contribuirà così a far emergere la corruzione che impera presso i “Palazzi” preposti a riconoscere i legittimi diritti della Gente.
Vi ringrazio anticipatamente del supporto che offrirete.
Bruno Falzea
Caro Bruno, tu inviti TUTTI I POLITICI a leggere le pagine belle nel tuo sito. Però mi sorge spontanea una domanda: ma dove sono i politici in Italia? Personalmente vedo soltanto ometti attaccati alla loro poltrona, intenti a realizzare il loro benessere, compreso chi parla tanto di libertà, onestà, merito. Sono nauseata di loro. Sai, io annullerò la scheda elettorale, per quanto mi sforzi, non vedo nessuno degno di rappresentarmi. Ma non è l’ora di licenziarli tutti questi nostri dipendenti vagabondi che si arricchiscono a nostre spese e invece di leggi che ci tutelano, sono artefici di tanti danni? Di una cosa come credente sono certa: Dio ama i piccoli, è amico dei piccoli e noi siamo piccoli, perciò Dio è amico nostro e allora…guai a chi ci tocca. Ti abbraccio, buona Pasqua di rinnovamento e di Resurrezione, Patrizia Proietti
caro amico bruno io chiede scusa te se non parla bene italian, io conosciuta tua story in internet, incredible!!! shame such a shame!!!!! troppo vergogna!!!!! italia dangerous very dangerous!!! ma essere legge in questo paese? allora no solo mafia e gomorra ma ormai italia banana republic!!!! italia no giustizia ma solo subire!!!
america non bellissimo ma no come italia!!!!! come fate to live in questo paese brutto?
I near to you essere vicino te per tuo storia incredible! I hope tu avere justice subito do not surrender!!!
jhonn
Caro geom. Bruno
Sono rammaricato per la tua situazione, per la quale non hai avuto Giustizia, nonostante il tempo trascorso dall’inizio della tua vertenza con l’impresa costruttrice. Il COMUNE di Grosseto che avrebbe dovuto garantire il controllo su tante cose (fideiussione, invariabilità del prezzo di acquisto, calcolo corretto della superficie, ecc…), nonostante tue ripetute richieste, NON L’HA FATTO, causandoti enormi danni per il denaro ed il tempo che hai dovuto spendere finora, senza ancora giungere ad un risultato che ti potesse dare giustizia.
Purtroppo con l’andazzo che c’è stato finora, non c’è molto da sperare.
Ti auguro che finalmente possa venire una persona di responsabilità che si prenda a cuore il tuo caso e ti faccia avere il GIUSTO.
Ciao Bruno, ho parlato adesso con Milica, mi ha detto di una associazione che sta portando avanti una richiesta di legge perche sia più certa e più diretta l’azione per l’accertamento e la punizione per la responsabilità dei magistati nei danni alle parti lese…
Sono daccordo e voglio potermi iscrivere, quindi se mi fai avere i recapiti te ne sarò grato, intanto Ti faccio i migliori auguri di una pronta e totale libertà da questi carcerieri infami che ci costringono a rincorrere la giustizia ovunque… senza mai trovarla…, forza e coraggio…, hai tutto il mio sostegno… a presto…
Luigi
PS – Questo è il mio ultimo video http://www.youtube.com/watch?v=BX6aNvXk3Ng
Carissimo amico Bruno,
Sono Milica, ho cercato di iscrivermi alla associazione da te indicatami, e un può probblematico. Un altro fato; ci sono due amici che volevano scrivere per il tuo; apoggiatemi-sostenetemi, non si riesce, sembra che nel tuo sito http://www.brunofalzea.it c’e un qualche probblema, lo controli perché accade. Un abbraccio, milica
Caro Bruno,
no ho con me la tua e-mail, allora ti scrivo per questo mezzo. Mi sono ricordato molto di voi in questi giorni, specialmente della mamma, che spero vada meglio e che Dio la conforti nelle sue sofferenze.
Mi auguro che, in mezzo alle prove, possiate avere un santo Natale con molta pace nel cuore.
Vi voglio bene e vi saluto con la mia benedizione.
Tanti auguri.
P. Marcelo
Ciao Bruno,
tutti i n/s casi sono diversi per situazione ma simili, anzi identici perrisposta giuridica, e corrispondono ad una “vera e propria mistificazione totale dei n/s diritti.
Stamane ho ricevuto da Alex (con il quale sto discutendo di questioni generali) questo breve messaggio:
*Ciao Otello,
Mi sono informato su quello che mi hai detto e ho trovato scandaloso come sia possibile che non ci sia nessuno che vada davanti ai membri della Corte Costituzionale, a dire che queste leggi vanno contro certi articoli del n/s trattato. Mi sono informato pure sul Signoraggio bancario ma non ho capito bene perche è deleterio, per il nostro paese. Ho letto, anche, l’articolo 15 della costituzione, e forse non ho capito bene, ma il controllo che fa le poste, aprendo alcune lettere, non va contro questo articolo?!
Ti ringrazio in anticipo, un saluto.*
E questo messaggio, mi consente di rispondere anche a te e ai tuoi interrogativi, alla stessa maniera in cui ho risposto ad Alex:
Ciao Alex,
la Corte Costituzionale (come altri organi importanti delle n/s Istituzioni) si compongono di Soggetti che prima di poter ottenere quegli incarichi, hanno sicuramente firmato un altro tipo di adesioni, altrimenti non si potrebbe in alcun caso verificare, quello che afferma un mio amico – ex dirigente della Olivetti – che ha dovuto scappare in Argentina (per tutelare la propria vita e quella dei suoi famigliari)
Qui sotto puoi leggere il Fax che ha recentemente mandato al n/s cosiddetto Capo dello Stato.
Siamo nelle mani di una enorme Banda di volgari profittatori … credimi! ;-(
E se Berlusconi, può fare quello che sta facendo, vuol dire che la P2 non è affatto morta, ma ha fatto finta di defilarsi.
In realtà, organizzazioni come la P2, sono troppo dentro al sistema ed è impossibile riuscire a debellarle, se non riusciamo a cambiare o meglio a capovolgere il Sistema e mandare a casa i Partiti (tutti i partiti … nessuno escluso).
La Massoneria, agisce in maniera capziosa, perchè dopo averti offerto un importante posto di prestigio, ti costringe (dato che gli devi un favore) a comprometterti, su alcune questioni, ma quello è solo il primo passo, del “tuo” salto nel baratro, da quel momento in poi, diventi solo un burattino nelle loro mani (la favola di Pinocchio non è una favola, ma un reale percorso massonico “fatto all’incontrario” e mascherata da Favola !)
Il Signoraggio è un loro metodo (sono stati i loro predecessori “templari” ad aver inventato il titolo di scambio) su internet, ci sono centinaia di pagine e di videoclip dedicate all’argomento, in sintesi ti posso dire che è un metodo semplicissimo per poter “schiavizzare” politicamente e realmente, tutte le popolazioni che hanno aderito alla Comunità Europea …I PADRONI DEL DANARO PRESTO (se andrà avanti così) SARANNO I PADRONI DEL MONDO.
Su internet, puoi facilmente trovare anche “I PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION” … io non sono di destra e non ho mai potuto vedere quello che ha fatto e che ha tentato di fare Hitler, ma tieni presente che Hitler ha deciso di fare quello che ha fatto, dopo avere letto i contenuti di questi PROTOCOLLI !
Ora, da più parti si afferma, che questi PROTOCOLLI sono un FALSO realizzato ai primi del 1900 nella vecchia Unione Sovietica … ma io (vedendo e analizzando, tutto quello che stanno realizzando, tramite il Signoraggio e con la ratifica del Trattato di Lisbona …) ci credo ben poco!
Per quanto riguarda l’art. 15 della Costituzione, è un altro argomento che bisognerebbe valutare appieno e con la medesima lente di ingrandimento che ti ho appena suggerito … L’imponente piano di Privatizzazioni firmato da Draghi, da Prodi e da numerosi altri traditori della n/s Patria, nel criminale convegno realizzato sul Brittannia nel Giugno del 1992 … la dicono lunga, molto lunga …!
http://www.youtube.com/watch?v=ZBSErn2Uab0
http://www.youtube.com/watch?v=Q_PUvEuVNzo&feature=player_embedded
Questo progetto prevedeva di PRIVATIZZARE tutto, la Banca D’Italia, le Poste Italiane (ora si chiamano Poste Italiane S.P.A.) e tante altre aziende pubbliche … oltre a – NON DIMENTICHIAMOLO MAI … *PERFINO L’ACQUA POTABILE* !
Vogliono avere in mano, e quindi poter disporre di TUTTE LE RISORSE più importanti, per modificare qualsiasi cosa che possa essere considerata di un Paese Democratico !
Spero di essere stato esaustivo e spero di averti sempre vicino, per i progetti che sto cercando di portare avanti ..
Un caro saluto da Otello
P.S.
Per il Fax che quel mio amico ha recentemente mandato al n/s cosiddetto Capo dello Stato, te lo invio tramite e-mail … Ciao e di nuovo
Nilo Bonfante rilascia questa testimonianza:
Mi accomuna a Bruno Falzea la traumatica sventura di esser caduto anch’io nel raggiro teso dalla Biemme Costruzioni che, con la complicità di vari organi istituzionali (Comune, Regione, Ministero, Banca, Tribunale ecc.), ha rovinato a me ed alla mia famiglia, decenni di vita passata, però con conseguenze ancora dolorose. Infatti questa impresa edile aveva realizzato un fabbricato di complessivi 20 alloggi e 8 fondi commerciali nella stessa zona P.E.E.P. dell’Alberino, dove ha continuato la sua condotta illegittima anche nei miei confronti (e, mi risulta, nei confronti di tutti gli altri acquirenti). I fatti risalgono all’anno 1999, quando subentravo nell’acquisto di un alloggio, già promesso in vendita ad una signora che dopo aver aspettato inutilmente per quattro anni circa per stipulare il contratto di compravendita decedeva. Di conseguenza l’alloggio tornava in possesso della Biemme. Poiché possedevo i requisiti previsti dall’edilizia popolare nel mese di dicembre 1999 stipulavo con la Biemme un atto preliminare di compravendita stabilendo la somma complessiva di £. 172 milioni dei quali versavo l’importo, in qualità di caparra, di £. 58 milioni con l’impegno da parte della Biemme che a breve termine avrebbe stipulato il contratto di compravendita; momento in cui io avrei provveduto a versare il saldo. Nonostante i miei ripetuti solleciti sia verbali e sia per raccomandata a.r. la Biemme si sottraeva all’impegno assunto con me.
Nel mese di gennaio 2006 venivo a sapere da parte di un amico (senza mai ricevere alcuna comunicazione da parte del Tribunale) che la casa, dove già abitavo poiché mi erano state consegnate le chiavi, sarebbe stata venduta all’asta nel mese di marzo 2006 (tutto ciò in seguito al fallimento della Biemme avvenuto nel dicembre 2002). Mi risulta che per questi alloggi la Biemme avrebbe dovuto rilasciare una fideiussione per garantirmi da eventuali insolvenze della stessa Biemme (il tutto era ben stabilito nella convenzione che la Società concessionaria stipulava con il Comune di Grosseto). Quando un mio incaricato si è recato presso il Comune per chiedere gli estremi della fideiussione il funzionario responsabile amministrativo, non si prestava a dare chiarimenti a riguardo, anzi nei giorni successivi risultava assente in ufficio. Dopo tante peripezie partecipavo all’asta pubblica e riuscivo a farmi assegnare l’alloggio al prezzo di 165.000,00 euro! In aggiunta al prezzo pagato all’asta, la Curatela fallimentare mi ha fatto pagare la somma di 13.500,00 euro come indennità di occupazione dal momento del fallimento al momento dell’aggiudicazione all’asta. Per fare questa testimonianza, vi assicuro che per me non è stata cosa facile in quanto vorrei poter mettere la parola fine a tutta questa vicenda. Desidererei ricevere qualche commento o consiglio da parte di chi sa come destreggiarsi in questi labirinti legali.
Nilo Bonfante.
Nella mia lunga esperienza sacerdotale sono sempre stato vicino ai deboli, agli emarginati, agli oppressi. D’altronde anch’io ho sopportato la debolezza e ho subito l’emarginazione, l’oppressione, il sopruso, la violenza, la prepotenza.
E’ per me impossibile non esprimere comprensione, condivisione, solidarietà, protesta, condanna verso quanti sono provati da sofferenze di questo genere, socialmente le più dolorose, perchè sono infranti, distrutti, calpestati quei diritti elementari e fondamentali che ciascun cittadino, in una autentica e vera democrazia, dovrebbe godere nella loro pienezza!
La nostra società non è sana. E’ una società acriminosamente politicizzata, fortemente corrotta, strutturalmente inadeguata. I poteri forti, ogni giorno più forti, sono tra loro collegati, non per servire il cittadino, ma per favorire l’amico e schiacciare il nemico.
Le lungaggini burocratiche, le omissioni volute, le illegalità perpetrate costituiscono il tessuto friabile di questa nostra società. Davvero essa fa acqua da ogni parte: è un colabrodo. Chi ci salverà?
L’ingiustizia dilaga ovunque: si altera la verità, si ritardano i percorsi, dobbiamo sottostare a pressioni di ogni genere, soprattutto quando gli intenti sono di natura politica o di interesse personale. Il potere in funzione del profitto: ecco il male dei nostri tempi.
Ed ecco il caso di Bruno Falzea, un calabrese, impiantatosi a Grosseto per motivi di lavoro, a cui è negato il diritto di entrare in possesso della sua casa, da lui pagata e superpagata. Avere una casa propria, ecco il sogno di questo professionista ben preparato, attento, solerte, scrupoloso nell’espletamento della sua professione, un sogno che sembrava fosse presto realtà, e che invece sembra svanire. Ma così non puo’ e non deve essere, anche se già sono trascorsi vent’anni.
Tra la Biemme Costruzioni di Bardi e Milani S.n.c. i cui titolari sono entrambi deceduti dopo il fallimento del 2002, e il Comune di Grosseto che aveva assegnato alla suddetta società un lotto di terreno per la costruzione di case o alloggi popolari con la concessione del diritto temporaneo di superficie, tramite la stipulazione di una convenzione comunale, si è instaurato e sviluppato un losco intreccio di rapporti , a fini di lucro, che la magistratura non è stata ancora in grado di portare alla luce, e non se ne comprendono le ragioni.
Il Falzea ha contattato i Sindaci Emilio Bonifazi, Gabriele Bellettini, Alessandro Antichi, Loriano Valentini senza alcun risultato. Anzi qualcuno di loro lo ha raggirato, umiliato, disprezzato. Lui allora ha attuato lo sciopero della fame, senza pero’ nulla ottenere.
Si è rivolto anche ai Senatori Allocca, Turini, Mugnai, ma inutilmente.
La mamma del Falzea, Signora Antonia Crucitti, affranta dal dispiacere e ammalata, novanta anni di età, ha voluto, in data recente, supplicare giustizia per il figlio, attraverso un comunicato stampa del 07-05-2009 che ha inviato a tutti gli onorevoli della Camera dei Deputati, ai Capogruppo del Senato della Repubblica, al ministro della Giustizia Alfano Angelino, al Ministro delle Infrastrutture Altero Mattioli, al Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, al Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi.
Il Falzea ha anche interessato i Presidenti della Repubblica, le loro Ecc.ze Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Quest’ultimo gli ha risposto, notificandogli di aver trasmesso tutto il carteggio al Consiglio Superiore della Magistratura. Recentemente è stato ricevuto dal Presidente della Provincia Lio Scheggi, il quale ha trasmesso tutta la pratica all’assessore al Patrimonio Sig.ra Anna Guidoni.
Dinanzi a casi simili, il Comune di Covo (Bergamo) e la Provincia di Lucca applicando uno strumento di natura amministrativa, previsto dalla legge, hanno assegnato le case, riconoscendone il possesso ai legittimi proprietari: 11 famiglie a Covo e circa 350 a Lucca.
A Covo il Sindaco si è sentito in dovere di risolvere le convenzioni stipulate con l’impresa, in quanto essendo essa fallita, gli alloggi sarebbero stati posti all’asta dalla Curatela diventata proprietaria di essi.
A Lucca il Presidente del Consiglio provinciale, in quanto garante del diritto costituzionale che all’art. 47 tutela il diritto di acquisto della prima casa, è intervenuto e con la collaborazione degli avvocati, del Prefetto e del presidente della Provincia, ha assegnato gli alloggi ai loro proprietari.
Tali provvedimenti, se attuati anche nella città e nella provincia di Grosseto, darebbero davvero un colpo di scure ad una politica sempre più sporca, ad una giustizia sempre più inquinata, ad una sete di lucro sempre più ingorda.
sac. Benedetto Carbone
Parroco di Civitella Marittima (Gr)
Seguo la vicenda e spero nella conclusione positiva, se non ho capito male siamo alle battute finali, non mollare.
Demetrio Neri
Caro Bruno, la tua vicenda, purtroppo, si inquadra in un contesto di degrado istituzionale in cui è caduto il Bel Paese per opera di una oligarchia che si serve dei feudi giudiziari e della Psichiatria per abbrutire coloro che, presi nell’ingranaggio, ne vengono stritolati. A ciò deve aggiungersi l’ignavia del popolaccio imbonito che preferisce il favore al diritto e la sopravvivenza alla vita dignitosa. Il potere, questo lo sa, e applicando l’antica teoria del divide et impera, continua a fare il proprio comodo con la convinzione di essere eterno.
Non entro nel merito delle cose giuridiche avendo io maturato ormai un’esperienza sulle archiviazioni basate sull’arbitrio e sull’illegalità, sulle sentenze con l’interpretazione della Legge e con le procedure portate allo sfinimento del cittadino utente della cosiddetta giustizia.
Che cosa fare in un simile contesto? In primis, non farsi prendere dallo sconforto o dalla disperazione e poi guardarsi intorno, aggregarsi e combattere insieme: la cosa che fa più male al sistema è sapere che i “sudditi” sono sodali. Non è agevole né scontato ma alla lunga i più hanno sempre il sopravvento sui meno (Machiavelli) e questo, nonostante la loro supponenza, i nostri “signori” lo sanno.
Per me Bruno sei un collega ma soprattutto un amico speciale,quando ho avuto bisogno di sostegno morale e materiale ci sei sempre stato(le occasioni sono state tante),sia per me che per la mia famiglia. Per quanto riguarda il ricorso che ho inoltrato alla Commissione Tributaria Provinciale,dietro tuo disinteressato consiglio,per l’attribuzione della categoria catastale della mia casa,che si trova nella stessa zona PEEP dove tu abiti,con grande soddisfazione è stata pronunciata sentenza a me favorevole con il declassamento da categoria A/2 a A/3. Ciò mi ha giovato sia per un risparmio ai fini delle imposte varie e sia per un riconoscimento dei diritti che mi venivano negati da parte dell’ufficio competente. Un abbraccio affettuoso Rosella
Caro Bruno,
non avrei mai pensato di scriverLe questa lettera dopo così tanto tempo dal Suo sciopero della fame, che aveva destato la mia attenzione e la mia solidarietà, dandoci modo di conoscerci. Ero poi sparita dalla circolazione. Più volte ho pensato alla mia promessa di sostenerLa ed allo sdegno da me espresso, infruttuosamente. Parlando del caso con altre persone, mi si era insinuato il dubbio che la legge – nella sua estrema complessità e contraddittorietà – potesse non essere dalla Sua parte oppure che non si potesse incidere contro l’indifferenza (se non la corruzione) delle Istituzioni. Non osavo comunicarLe queste mie riflessioni mentre Lei era nel pieno della lotta e della sofferenza. Sperando di non incontrarLa neanche casualmente, mi sentivo quasi vigliacca. Ero imbarazzata ed impotente a fare qualsiasi cosa effettivamente utile. Un’altra cosa mi turbava: il Costruttore il cui fallimento era causa del Suo dramma era stato mio paziente ed avevo stabilito con lui e la moglie un bel rapporto; conservo di loro il ricordo di persone gradevoli.
Ma eccoci ad oggi. Sono contenta di averLa ritrovata ed ancor più del fatto che oggi le mie esitazioni sono scomparse, poichè Lei stesso mi ha fatto luce anche sugli aspetti legali in cui prima mi perdevo, senza sapermi più orientare.
Mi hanno raccontato come spesso i politici promulghino leggi confuse o in contraddizione con altre già in vigore, allo scopo di renderLe inapplicabili e far dipendere sempre e comunque i cittadini dal loro intervento o da quello di avvocati e notai, in maniera da averli sempre “sudditi”. E’ TERRIBILE ED INVEROSIMILE PER UNA MENTE PULITA ma è così. Per questo recentemente ho deciso di impegnarmi in politica: se le persone oneste ne rimangono fuori permettono ai corrotti di continuare ad imperare. Non è più tollerabile. Siamo sul punto limite, dopo c’è solo il burrone.
E siamo quindi alleati. Questa volta non mi vedrà sparire dalla circolazione! Alessandra Nigrelli
Ho seguito e letto la storia del Sig. Bruno Falzea, mi sembra incredibile che nel nostro paese possano accadere cose come questa. Esprimo solidarietà e massima comprensione al Sig. Bruno Falzea, con l’augurio che possa risolvere la sua vicenda, con la speranza che nel nostro paese in futuro la giustizia venga gestita in maniera diversa la prego Sig. Falzea di non mollare il suo è un esempio di forza e di coraggio. Luca
Mi chiamo Liliana Palombo ho seguito le vicissitudini giudiziarie del Sig. Falzea, voglio esprimere a Bruno tutta la mia solidarietà, del resto anche io sono vittima di una giustizia “malata” ed è per questo che qui di seguito voglio raccontare la mia storia. È curioso che nomi di Giudici, Avvocati, Curatori si intreccino e siano gli stessi di quelli che ha incontrato Bruno sul suo cammino “calvario”.
Nell’anno 1985 mio marito Giulio di Domenico, unico titolare di un’azienda commerciale nella quale io ero solo collaboratrice a causa di forza maggiore chiese ed ottenne un concordato che durò fino al 1990. Durante questi cinque anni furono venduti vari immobili di un certo valore di cui io ero comproprietaria in regime di separazione di beni. Io stessa acconsentii alla vendita nella certezza che il concordato si concludesse positivamente, senza mai temere che sarebbe sfociato nel fallimento. Invece questo fu dichiarato nel 1990 non per l’incapacità della mia famiglia di colmare i debiti, bensì per l’incompetenza del commissario giudiziario il quale, per massima beffa, era anche il commercialista dell’azienda in questione e, come tale, ben ne conosceva la solidità nonché la possibilità di salvarla. Invece, pur avendo la facoltà di tacitare le banche, egli operò delle scelte del tutto arbitrarie accettando di pagare a scatola chiusa le somme richieste dalle banche e dagli avvocati, senza mai compiere una benché minima verifica per rendersi conto se gli interessi e il debito fossero gonfiati o meno. Detto per inciso, sfortunatamente per tutti noi egli fu poi nominato curatore fallimentare.
Da questo quadro poco lineare scaturì il fallimento, a causa del quale dal 22 – 02 – 1990 cominciarono i nostri veri guai con la vendita all’incanto di:
a) Due appartamenti con rispettivi garage, appartenenti a mio marito;
b) Un appartamento in Santa Fiora, con garage, in comproprietà;
c) L’abitazione principale con tutto l’arredamento (la casa era per metà di mia proprietà, mentre l’arredamento era esclusivamente mio e lo provano le fatture). Nella fretta di buttarci fuori con un vero e proprio bliz, non ci fu dato il tempo di portar via altro che gli abiti che avevamo addosso: pertanto anche gli oggetti preziosi miei e dei miei figli finirono nelle mani di chi sa chi.
Quando fu dichiarato il fallimento, nel magazzino all’ingrosso che mio marito gestiva giaceva merce per un valore reale di lire 970.000.000 circa, invece il curatore la fece stimare da un suo conoscente per circa lire 300.000.000. Di tutte le offerte pervenute, il curatore optò per quella corrispondente a lire 170.000.000 circa.
L’acquirente persona notoriamente poco affidabile, gli presentò una fidejussione assicurativa poi risultata falsa. Infatti il detto curatore si dovette accontentare solamente di una cifra che non copriva neppure l’Iva.
Inutili furono le mie opposizioni alla vendita dei beni di mia proprietà (mobili ed immobili) perché esse furono respinte come se si fossero scontrate con i muri di gomma. Le conseguenze di tutte queste amare vicende furono devastanti perché, spinta dalla paura che anch’esso andasse nel fallimento, io personalmente dovetti chiudere un negozietto che mi dava da sopravvivere. Dal canto loro i miei figli, che avevano una loro attività commerciale, furono fatti fallire anche come persone fisiche per un leasing il cui bene – un’automobile – era stato già reso alla società. La cifra era irrisoria, poco più di lire 4.000.000, ma il gioco fu facile essendo, i predetti, figli di un fallito e quindi colpevoli per fattori genetici……
Concludendo, attualmente siamo ancora tutti e quattro senza lavoro e giornalmente cerchiamo di sopravvivere dando una mano a chi in maniera saltuaria ce la chiede. Pertanto si rende indispensabile una seria indagine sulle mostruosità legali che il mio caso ha generato e delle quali la prima vittima, da ben diciotto anni sono io.
Gentile Sig. Bruno
le auguro con tutto il cuore di risolvere questa situazione! Purtroppo viviamo in un paese SENZA SPINA DORSALE e chi dovrebbe tutelarci non lo fa. Io dico sempre che in una scala di merito siamo I PRIMI DEI PEGGIO E GLI ULTIMI DEI MEGLIO!!! Non funziona niente e questo perchè prevale l’egoismo e l’interesse e chi dovrebbe fare il suo lavoro non lo fa con onestà e rispetto per il prossimo, per chi si sveglia la mattina e va a lavorare per costruirsi una vita migliore. Alla fine si ritrova dopo tanti sacrifici a combattere una battaglia senza senso perchè la ragione, sig. Bruno, è TOTALMENTE SUA. Queste persone non si meritano davvero niente, fanno soltanto pena! Dovrebbero farsi ogni giorno l’ESAME DI COSCIENZA, guardarsi allo specchio, farsi le domande e darsi le risposte. Penso però che non trarrebbero nessun beneficio, visto che sono persone SENZA VALORI MORALI e non rispettano neanche loro stessi. Oggi come oggi tanti si vendono per così poco! LA DIGNITA’ ORAMAI CE L’HANNO IN POCHI! Io mi vergognerei!!!!!!!! Rimane però il fatto che hanno il potere di decidere per te e lo fanno in modo veramente spregevole e triste. Lei non getti mai la spugna perchè lottare con questi BURATTINI le fa soltanto onore. In bocca al lupo!!!!!!!
Alessandra.
Che dire di questa odissea se non esprimere rammarico e solidarieta’. Non perdere mai la fiducia e la speranza e soprattutto ricorda.. la croce è fatta con due legni; se il più piccolo lo giri si sovrappone e il legno diventa uno, collega direttamente te a Dio..Non stancarti di lottare per ciò che ti è dovuto. Un abbraccio R.
Ciao Bruno,non puoi capirmi come le tue parole ma sopratutto la tua battaglia che stai sostenendo possa aver colpito la sensibilità mia e di tanti come noi che si trovano a lottare contro i soprusi che in questa società ci sono.Ti sto vicino e spero, prego che il tuo intento possa darti gioia e soddisfazione di quello che ti spetta di diritto,e non mollare Bruno e vedrai che il tuo coraggio possa darti il tuo riconoscimento!!
Carissimo Bruno, da un pò di tempo avevo il desiderio di farti sentire la mia vicinanza e, con un pò di ritardo, mi sono deciso a scriverti. Tu sei una persona buona, un amico che tutti vorrebbero avere. sei una persona coraggiosa e onesta e vorresti, giustamente, veder riconosciuti i tuoi diritti.
Purtroppo, viviamo in un paese dove la giustizia è latitante! Noi cristiani cerchiamo sempre di non perdere la fiducia nella Divina Provvidenza e coloro che operano con menzogne, raggiri, falsificazioni, dovranno poi render conto a Dio del loro comportamento. Tu stai portando avanti con grande coraggio e onestà la richiesta per veder riconosciuti i tuoi diritti. Sono accanto a te con la preghiera e con l’augurio che Gesù e la Mamma Celeste ti aiutino e ti assistino sempre. Gaetano.
Chi meglio di me, puo’ raccontarvi chi e’ Bruno Falzea che dagli anni dell’infanzia a tutt’oggi, mi ha onorato della sua amicizia. Bruno e’ una persona buona, l’amico che tutti vorrebbero avere, quello che si dispiace delle tue disgrazie, senza fare menzione delle sue ben piu’ gravi situazioni. Bruno lavorava nella sua citta’, era attorniato dall’amore della sua numerosa famiglia, dagli amici, poi un giorno, si è trasferito in un’altra città . Dopo le prime difficolta’ d’ambientamento, era riuscito a ritrovare l’equilibrio che cercava, anche grazie all’amore della sua mamma, che lo aveva seguito in questa sua iniziativa. Ricordo ancora la sua gioia quando mi comunicò di essere entrato a far parte di una cooperativa per l’acquisto di una casa. Successivamente mi raccontava delle sue peripezie legali, legate all’acquisto di quelle benedetta abitazione ma mai nella sua drammaticita’ e nei suoi risvolti grotteschi. Oggi, grazie al suo sito, sono venuto a conoscenza di quante angherie, il mio caro amico Bruno ha dovuto subire, proprio lui che la domenica, invece di venire a giocare al pallone, con il sorriso sulla bocca, ci diceva che doveva andare a messa o quando buona parte del suo tempo lo dedicava ai bisognosi. Ma allora è proprio vero che le persone buone sono quelle che soffrono di piu’.Perchè una persona che ha sempre lavorato onestamente, nel rispetto delle leggi e diffondendo la parola di Cristo debba penare così tanto per ottenere null’altro se non i suoi diritti?. A volte, non li giustifico, penso che una persona che delinque, ottiene cio’ che vuole grazie ai suoi metodi “persuasivi” ed allora mi chiedo se la strada giusta sia quella. Coraggio Bruno, vai avanti con tutta la forza che ti è rimasta, noi persone perbene siamo con te e spero che un’anima buona, prima o poi, ti venga in aiuto. Ciao Bruno.
Caro Bruno,
siamo vicini al Santo Natale e questo ci dovrebbe dare tanta gioia. Ma se abbiamo una croce da portare, delle spine che ci pungono, delle chiodi che ci trafiggono, delle ferite che ci lacerano il cuore, guardiamo il Gesù crocifisso e nato nella povera stalla di Betlemme, baciamolo e pensiamo che se Egli ci fa soffrire, non fa altro che restituirci la croce, le spine, i chiodi e le ferite, la povera culla che per mezzo dei nostri peccati abbiamo regalato a Lui.
Chi conosce meglio i nostri bisogni, è Dio; chi meglio desidera il nostro bene, è Dio, chi meglio ci può aiutare, è Dio. Dunque preghiamolo con tutto l’ardore dell’anima, ma lasciamo sempre a Lui la scelta del modo e del tempo conveniente per farci le grazie che gli chiediamo. Dio vede e dispone sempre ogni cosa con una sapienza infinitamente perfetta, e molte volte ci esaudisce in una maniera che pare un rifiuto, ma che in sostanza è un dono prezioso più che noi oseremmo sperare.
Perciò noi preghiamo e preghiamo tanto e poi lasciamo fare a Dio. Il certo si è che nessuna delle preghiere resterà senza effetto: presto o tardi vedremmo che Dio è molto più generoso nel dare che noi non siamo fervorosi nel chiedere.
Che Dio ti Benedica e ti porti tante grazie in questo Santo Natale e Anno Nuovo.
Con le mie preghiere,
sr. Maria della Croce.
Buon Natale!
…..non ho parole…per esprimere il mio DISAGIO a riguardo della gestione della giustizia attuale.Senza riferimenti particolari alla situazione di Bruno,sento di dover esprimere,ora più che mai,il desiderio di cambiamento (in meglio),del nostro sistema di Giustizia.Sono anche il termometro,in questo scritto,di molti miei studenti,che ormai riconoscono soltanto il C U O R E DELLE PERSONE E DEI FATTI….io sono il primo che sbaglia …..e quindi sò riconoscere i miei simili negli errori.Che Gesù bambino ci aiuti in questo stupendo e duro cambiamento……..Buon NATALE A TUTTI KLAVEN++++
Sono indignato e non riesco a darmi pace per tutto quello che stai subendo! Questo silenzio è dovuto all’impotenza, alla mancanza di ancora lecite e possibili soluzioni. Non riesco a trovarne altre….. Ho vissuto in Grosseto una realtà allucinante alla quale mai e poi mai avevo voluto credere fino in fondo. L’approssimazione e le connivenze tra organi istituzionali nella assoluta ignoranza dei cittadini mi lascia perplesso e amareggiato. L’assurdità in questa tua vicenda è che nonostante tu abbia tutte le carte in regola, che tu abbia seguito tutti i passi corretti e giusti, come prevedono le norme di questo “Paese”, sia trattato e considerato con approssimazione e abbandonato a te stesso da tutte le Istituzioni, Comune di Grosseto, Provincia di Grosseto, Regione Toscana, Tribunale di Grosseto, Procura di Grosseto e di Firenze e da coloro che avrebbero dovuto avere senso di responsabilità e che con serietà avrebbero dovuto risolvere questa tua vicenda che dura ormai da una vita.
Una storia assurda per una casa popolare comprata secondo i requisiti di Legge, pagata per intero e con ora il rischio di perderla perchè le Istituzioni non fanno semplicemente il loro dovere e non tutelano il loro patrimonio!!! Il costruttore fallisce e si vendono all’asta beni del Comune….assurdo! Ma come si fa a non pensare a certe connivenze e a non fare luce seriamente in tutta questa storia?
Sono indignato per questo incivile “Paese” dove le “Istituzioni” avrebbero dovuto tutelarti ed invece ti hanno ingiustamente sacrificato…..
Un caro abbraccio fraterno a te e alla tua famiglia.
Domenico Cotroneo
STAVO LEGGENDO QUESTI COMMENTI E MI VENUTA VOGLIA PER SCRIVERE QUALCHE PAROLE.SONO TANTA GENTE,CHE VOGLIONO BENE AD ALTRI,VOGLIONO VIVERE IN PAESE DOVE GIUSTIZIA E VERA,VOGLIONO DIMOSTRARE SOLIEDARIETA CON QUESTI CHE SENTONO HA BISOGNIO.OGGI TUTTA QUESTA GENTE PENSANO A TE BRUNO,PERCHE TU STAI LOTTANDO PER UNA GIUSTA CAUSA,PER AVVERE LA TUA CASA PROPRIA,PER VIVERE NORMALE,FELICE E GIUSTO.
SONO PIENA DI BUONA FEDE E SPERO CHE LA TUA QUESTIONE IN ANNO NUOVO 2009 SI PUO RISOLVERE GIUSTO.
GIUSI
E’ ingiusto togliere un bene prezioso come la casa e per di più per ragioni non dipendenti da Bruno che ha dovuto fare sicuramente dei grossi sacrifici per potersela comperare .
Tutta la nostra solidarietà e sostegno.
Caro Bruno, con imperdonabile ritardo mi unisco alla moltitudine di persone che sostengono la tua causa e spero possa rappresentare per te un motivo di conforto. Solo da pochi giorni ho ottenuto finalmente l’uso esclusivo di internet in una postazione tutta mia, quindi, ora ne posso approfittare. La tua vicenda, paradossale come tante, in questo amato Paese distrutto dalla classe politica, dimostra in modo inequivocabile quanto le Istituzioni siano lontane dalla gente. Solo una persona coraggiosa e onesta come te poteva intraprendere un percorso così lungo e laborioso per ottenere una giustizia che, consentimelo, non credo sia degna di tale nome. Sei veramente un simbolo per tutte le persone che hanno confidato in “Lei” e, loro malgrado, hanno dovuto ammettere che forse il gioco non valeva la candela. Però, quando c’è di mezzo un bene così prezioso come la casa, si deve combattere per forza. Peccato che ci si trova di fronte dei muri di gomma e…la lotta sembra infinita. Anch’io ho provato la delusione di veder sfumare, per un giudizio di parte, una legittima aspettativa… è amaro! Sono certo che riuscirai ad ottenere il riconoscimento del tuo diritto, te lo auguro veramente di cuore. Ti abbraccio e ti chiedo scusa per essere intervenuto così tardi per dare la mia piccola testimonianza in favore della tua causa.
Ettore.
Con Bruno Falzea ci conosciamo sin da quando ero Seminarista e, ogni tanto, veniva a trovarmi per recitare il Santo Rosario con altri pochi amici.
Bruno era presente il giorno in cui sono stato ordinato Sacerdote e, quando gli è possibile, viene a trovarmi a Sassofortino probabilmente per cercare di disintossicarsi dalle sue tribolazioni quotidiane.
Recentemente mi ha confidato che il suo Avvocato ha rinunciato agli incarichi che Bruno gli aveva affidato.
Ritengo che questa decisione, indipendentemente se abbia o no motivi fondati, sia gravissima perché non si può abbandonare la difesa di una persona, 20 giorni prima di un’udienza che presenta aspetti molto delicati.
Affido Bruno nelle mani della Mamma Celeste, affinché Lei possa difenderlo da tutte le insidie del male…………….
don Aimé
Parroco della Chiesa di San Michele Arcangelo di Sassofortino.
Carissimo Bruno,
Da qualche anno ti seguo spiritualmente come padre spirituale e conosco le tue pene e le tue fatiche per difendere una causa giusta: possedere la casa che hai pagato.
La tua grande sfida come cristiano è, ed è stata quella di lottare contro l’ingiustizia senza commettere ingiustizie, il che può essere tanto difficile. Penso che ti possano aiutare in questo momento le parole di San Pietro ai primi cristiani (I Pietro, 4, 14-16, 19):
“Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi. Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome….Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene”.
Io ti accompagno con le mie preghiere, specialmente in questi giorni delicati, e sai che conti sempre con le preghiere di tutta la famiglia religiosa del Verbo Incarnato, della quale sei membro terziario. Spero con tutto il cuore che ti sia fatta giustizia e che Dio ti sostenga e conforti insieme alla tua mamma, che tanto soffre per te e per questa situazione.
Ti abbraccio e ti saluto con affetto in Cristo.
Padre Marcelo
Sono la segretaria di un avvocato al quale Bruno si era rivolto sin dall’anno 1994. A malincuore conosco le innumerevoli peripezie che sta affrontando per far valere le sue legittime istanze!
Anch’io sto provando sulla mia pelle cosa significhi affrontare vertenze legali e ne sto pagando lo scotto.
Desidero con la mia testimonianza manifestare a Bruno tutta la solidarietà e il sostegno perchè so che sta lottando per una giusta causa anche nell’interesse della collettività…
Essendo a conoscenza, fin dall’inizio, della tua vicenda, oggi, dopo tutto questo tempo apprendo con amarezza e sconcerto che la questione non è stata ancora risolta.
Purtroppo la tua controversia è stata originata dalle norme del Regolamento Comunale per la cessione delle aree PEEP, poco chiare e quindi interpretabili. Infatti l’importo del contendere fra quello calcolato e preteso dall’Impresa venditrice, fra quello calcolato dal Comune di Grosseto e quello calcolato GIUSTAMENTE – anche secondo me – DA TE non era tale da giustificare una così lunga vicenda giudiziaria ed umana.
Ritengo che all’inizio della controversia, con un maggiore impegno degli uffici Comunali preposti alla sorveglianza del rispetto delle norme, e con buona volontà delle parti, ricorrendo anche ad un onorevole “arbitrato” si sarebbe potuto dirimere la questione ancor prima del poi sopravvenuto fallimento della ditta venditrice.
Ritengo e mi auguro che, alla luce delle recenti disposizioni sulle garanzie degli acquirenti di case nei confronti di costruttori disonesti e falliti, e della situazione particolare di onesta e perfetta tua “buona fede” i protagonisti attuali della vicenda (Comune di Grosseto, Curatore Fallimentare, Giudice delegato al Fallimento ecc) possano, con atti, anche di buona volontà, confermarti la proprietà dell’appartamento che hai praticamente già pagato interamente.
La riflessione amara che la tua vicenda suggerisce è quella che un “normale cittadino” non sempre può far valere le proprie sacrosante ragioni in quanto le istituzioni e la giustizia non funzionano come dovrebbero!
Un mio amico avvocato mi ha sempre ripetuto che si ha RAGIONE – anche se effettivamente la si ha – SOLO QUANDO SI TROVA UN GIUDICE CHE TE LA DA!!!
Auguro all’amico FALZEA che possa risolvere questa incresciosa vicenda al più presto in modo da poter riottenere serenità e fiducia anche nella GIUSTIZIA TERRENA.
Grosseto 15 settembre 2008.
Velio Giuggioli
Presidente Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari della Provincia di Grosseto-
Caro Bruno, voglio scrivere questo messaggio per esprimere la mia solidarieta’ per la situazione che stai vivendo ormai da tanti anni .
Deve essere davvero estenuante sopportare questa ingiustizia per cosi’ tanto tempo, e capisco che solo con la fede si puo’ ritrovare la speranza.
Tu hai avuto il coraggio di uscire allo scoperto, ma chissa’ quante persone hanno subito e stanno subendo in silenzio, che forse un po’ per vergogna, e un po’ per il senso di abbandono (e quindi di sfiducia verso la giustizia), preferiscono rinnegare i loro diritti.
Ma la verita’ verra’ fuori, e noi poveri deboli alziamo il nostro grido, come dal Salmo 16: “accogli, Signore, la causa del giusto, sii attento al mio grido”.
E vorrei citare anche il Salmo 3: “Signore quanti sono i miei oppressori! Molti contro di me insorgono. Molti di me vanno dicendo: _Neppure Dio lo salva!_”
Queste parole fanno proprio riflettere, coloro che hanno delle responsabilita’ dovrebbero pensare cosa e’ piu’ giusto, e noi che conosciamo queste situazioni non dobbiamo chiuderci nell’ indifferenza, ma sostenere ed incoraggiare, senza paura.
Facciamo il possibile per rimanere fedeli a Dio, Egli salva e consola.
Un caro saluto Elena Rossi.
Caro Bruno ho letto i commenti di ORAZIO SALANITRO e devo dire che si è espresso anche per me, con lo stesso senso col quale altre volte mi sono espresso io verbalmente, ma lui molto meglio.
Quello che dice GESU’ è: se sei stanco di combattere, lasciati andare, CI PENSO IO, BASTA CHE TU LO DESIDERI.
AFFIDATI A LUI:
SARINO
Gent.mo Geom. FALZEA
Mi associo alle dichiarazioni-commenti del 25-6-07 fatti da Lei e dall’avv. CAROLLO al sig. Sindaco del Comune di Grosseto, perchè rispondenti a verità sia tecnicamente che giuridicamente. Posso dichiarare ciò in quanto ho vissuto personalmente buona parte della vicenda.
Devo però consigliarLa di non perdere tempo, visto che non La vogliono ascoltare, facendo finta di non capire, menando il can…., per cui se ci sono altre strade che il suo legale le può consigliare (Corte europea ecc.) tagli corto, altrimenti perderà tanto di quel tempo e denaro, che sarà costretto ad abbandonare.
Con i migliori auguri.
Ing. Sarino Luppino
Caro Bruno, finalmente mantengo la promessa che ti feci tempo fa di scrivere un commento testimonianza nel tuo sito WEB, basato sulla foto delle Suore del Monastero Madonna delle Grazie; come vedi il tempo è passato e spero che quello che ti scriverò sia all’altezza, in considerazione del tempo che ho trascorso a riflettere sulla foto.
La visione delle Sorelle sorridenti poste come tanti Gigli nel giardino della Madonna infonde una profonda serenità, quasi quasi verrebbe la voglia di raggiungerle per pregare insieme a loro la Santa Vergine, che tramite il nostro Signore Gesù Cristo, che è la via, la vita e la verità (come dice di se stesso nel Vangelo di Giovanni), realizzi la conversione di tutti quegli uomini, che invece di seguire la verità evangelica di ben operare a favore del prossimo sotto la guida dello Spirito Santo, operano seminando il MALE seguendo l’anticristo (la lettera minuscola non è una dimenticanza, ma è voluta!), il quale evidentemente come dico sempre io: “non va mai in ferie pur di fare proseliti”, ed ahimè evidentemente ci riesce, basta conoscere le tue vicissitudini e quelle degli altri fratelli, che sono vittime delle ingiustizie di questo mondo. Ma un buon Cristiano non deve perdere la Fede nella divina Provvidenza, sopratutto ricordando quello che disse il nostro Signore a Pietro quando gli chiese : “chi dice la gente chi sia il Figlio dell’Uomo?” e Simon Pietro rispose: “Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente”, e quindi all’atto di fede dell’apostolo Lui gli ribatte: “…tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO SU DI ESSA…”. Come membri della Chiesa non dobbiamo temere per la nostra salvezza, quindi le tue ingiustizie saranno riparate, ma il peggio verrà per quelli che non si saranno pentiti di quello che ti hanno procurato come dolori, ingiustizie e angherie. Inoltre è il nostro stesso Signore che ci invita a prendere ognuno la propria croce e a seguirlo, ma senza rassegnazione e sfiducia, poichè la sua Giustizia trionferà! Ritornando alla foto, mi viene anche un brivido lungo la schiena, pensando a quel giardino in cui fioriscono quei Gigli puri e immacolati, come le:” …clarite stelle ” di S.Francesco, che erano, come sappiamo, le Dame della Povertà ovvero le Clarisse, e che dietro gli alberi, che crescono rigogliosi in quel giardino, ci può essere un mondo così diverso dal loro, bisognoso di tanta Misericordia ma altrettanto ribelle verso il messaggio d’amore fraterno, che ha portato in questo mondo in nostro Dio incarnandosi nel corpo di Cristo, quindi preghiamo sempre e sopratutto per tutti quelli che sono lontani dalla Chiesa, che anzi addirittura la considerano una minaccia invece di considerarla la Sposa di Cristo.
Un saluto filiale alla tua madre Antonia, che come ogni buona mamma, prima di parlare del figlio Bruno emette sempre un lungo sospiro, per attenuare la pena che prova per i tuoi ingiusti tormenti, ma che mai si stanca di ascoltarti, consolarti ed assisterti sebbene non sia più da tempo in un’età verde.
Non so se sono riuscito a costruire un qualcosa di sensato o meglio che ti desse un po’ di sollievo dalle tue pene quotidiane, che io conosco da tempo immermorabile, se ci fossi riuscito per me sarebbe fonte di grande letizia, altrimenti ti prego accetta comunque queste mie parole, perchè nel nome di Cristo sono una persona che ti vuol bene.
Ti saluto francescanamente : “la Pace sia con te e con i tuoi cari”.
Giancarlo
A leggere su questo sito mi viene da pensare a tanti casi simili, a tante situazioni analoghe; si pattuisce un prezzo e poi in corso d’opera aumentano i costi, sorgono necessità di varianti, ecc.
E’ un meccanismo conosciuto, un modo di togliere tanti soldi a chi non ne ha, ma nel tuo caso si è toccato il fondo, quelli che rappresentano la collettività non la rispettano, coloro che dovrebbero difenderti si vendono, coloro che dovrebbero rendere giustizia si defilano e quando ti danno ragione dichiarano che il tempo è scaduto.
E’ chiaro che sei incappato in una “rete” come ti muovi loro si fanno forza con altri simili collegati tra loro per altri “nodi “.
Se non fossero certi delle loro capacità non avrebbero sfrontatamente falsificato, frodato, eluso, occultato, ecc.
Ma non si aspettavano che tu continuassi per anni, colpo su colpo.
Se posso darti un consiglio, apri nuovi fronti, chiedi indagini sulla ditta, sulle persone, sui collegamenti che emergono tra le righe degli articoli, scrivi ad un parlamentare, non ha importanza se è al governo o dell’opposizione, ma sarebbe bene che fosse collegato con la magistratura. Il momento è buono si vuole moralizzare il pubblico e dare immagine di uno stato che garantisce la legalità e vuole dimostrare che sa cambiare le cose.
Alza il livello del tiro, la rete si spezzerà.
Demetrio
“Cari giovani, permettetemi di farvi ora una domanda (parole di Benedetto XVI a Sydney). Che cosa lascerete voi alla prossima generazione?
State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, la forza che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi?
Che eredità lascerete ai giovani che verranno?
Quale differenza voi farete?”
Ci hanno chiamato “I RAGAZZI DI SYDNEY”,
i ragazzi che siamo partiti con uno zaino e abbiamo affrontato un viaggio durissimo pur di esser lì dove il Papa Benedetto XXVI ci aveva chiamato!
Siamo stati inviati dal Papa e dal Vescovo di Sydney in tutto il territorio Australiano per annunziare la PAROLA, la VIA, la VERITA’ e la VITA…per annunziare GESU’ CRISTO risorto dalla morte a tutte le persone che avremmo incontrato.
Abbiamo portato la PAROLA di Dio in questo continente fortemente scristianizzato, ed ora, tornati in ITALIA, ci sentiamo rammaricati ed amareggiati venendo a conoscenza di situazioni come questa di Bruno Falzea, perchè vediamo come il demonio agisce anche nel paese in cui quasi tutti si dichiarano CATTOLICI.
Siamo i ragazzi di SYDNEY e siamo il futuro dell’ITALIA e del mondo, ed anche qui portiamo con fermezza la Parola di Dio che è Risuscitato dalla morte e ha vinto il Peccato.
Ci teniamo così a dirti, Bruno:
SIAMO CON TE, FORZA, non ti lasciare sconfortare dal mondo, non ti lasciare abbattere dal male!!!
Ci preme rivolgerci a coloro che con menzogne, giri loschi, corruzioni etc, stanno facendo del male a te, alla società e a loro stessi.
A noi giovani il Papa ci ha chiesto:
“Che eredità lascerete ai giovani che verranno?
Quale differenza voi farete?”
E noi chiediamo a voi la stessa cosa…a cosa varrà la vostra vita se alla fine di tutto lascerete solo del male?
Non crediate che lassù si possa comprare qualcosa con denaro o con falsità, in quel modo si guadagna solo l’inferno…, quindi cari FRATELLI, ravvedetevi e cercate di rimediare al male che fino ad oggi avete compiuto a danno degli innocenti. “La forza dello Spirito Santo non ci illumina soltanto né solo ci consola. Ci indirizza anche verso il futuro, verso l’avvento del Regno di Dio.” Potete costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità, non fatevi ingannare dal male!
Ti abbracciamo caro Bruno e ti lasciamo con la frase della Giornata Mondiale Giovani di Sydney:
“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”
La pace
(ragazzi di Calabria e Sicilia)
Ognuno di noi in questa vita deve fronteggiare mille afflizioni e mille battaglie, tu stai combattendo la tua di battaglia con grande coraggio e dedizione…hai tutta la mia ammirazione e il mio sostegno (per quanto mi è possibile)…ti sarò vicino con la preghiera insieme ai miei fratelli. Samuele 5° comunità neocatecumenale – Modena (R.C.)
Conosco Bruno Falzea da 17 anni ed ho avuto modo di seguire la sua vicenda della casa. Quando lo incontrai la prima volta in un gruppo di preghiera in Grosseto, mi colpì il suo abbraccio da vero fratello nella fede, i suoi sentimenti caldi e la sua vivacità. Era un uomo sereno e pieno di vita che amava stare con i fratelli per condividere la gioia dello stare insieme. Oggi quasi non lo riconosco più: è un uomo abbattuto ed amareggiato da una vita fatta di vicissitudini, tradimenti e delusioni, nonostante però conservi il suo temperamento combattivo verso le ingiustizie. Inutile dire che gli voglio un bene dell’anima, molto più che a un fratello. E’ un uomo autentico come pochi, ha coraggio da vendere ed è un vero amico, anche se devo ammettere che il mio sostegno nei suoi confronti ha lasciato molto a desiderare, e per questo gli chiedo scusa mille volte. Per quel poco che ho conosciuto dei suoi genitori, credo che da essi abbia ereditato delle ottime qualità: la fede, l’educazione, il garbo, il portamento semplice, dignitoso e sicuro, la nobiltà d’animo, nonché il calore umano di chi vive i propri sentimenti in modo verace. Dalla sua terra invece ha ereditato il carattere focoso, la fierezza e il coraggio di chi è abituato sin da piccolo a non arrendersi mai, perché varrebbe come perdere la dignità. Ma come ho già accennato, dopo aver subito per 16 anni angherie di ogni genere, il fisico ed il morale di quest’uomo risultano assai provati ed il fatto che alla sua età purtroppo si ritrovi ancora celibe non fa che aggravare la sua situazione. Lo vedo quasi come quel “PASSERO SOLITARIO” sempre impegnato nel lavoro e nel suo cruccio di prepararsi ad affrontare al meglio la sua battaglia per i suoi giusti diritti, calpestati. E per un fratello, come non condividere la sua pena, il suo dolore, come non avere parole di conforto e di stima per lui che è incappato nel laccio di uomini senza scrupoli e privi di umanità. Spero che il Signore faccia presto giustizia e lo risollevi, con una benedizione potente, donandogli salute, prosperità e soprattutto dandogli la possibilità di avere una brava moglie e dei figli che lo possano ricambiare di tutto il male che ha dovuto subire ingiustamente. Come fratello in Cristo desidero invitarlo ad abbandonarsi, anzi ad arrendersi completamente a Lui, guardando costantemente il Suo volto in atteggiamento di ascolto. Ad armarsi della lode, quella lode che solo lo Spirito Santo può mettere sulle nostre labbra, quando lo invochiamo e che ci dona la gioia di sentire la Sua presenza in noi. Rendendo grazie a Dio di continuo per ogni cosa, come dice la scrittura, quindi anche per i problemi e le avversità, accettando tutto con la certezza che ogni cosa coopera al bene di coloro che amano Dio. Ma soprattutto desidero invitarlo a non preoccuparsi più di nulla, a vivere serenamente, lasciando che questa battaglia sia la Sua battaglia, come gli Israeliti davanti alle mura di Gerico, quando il Signore disse: “oggi Io stesso combatterò per voi, mentre voi canterete le mie lodi“. Dio benedica questo fratello.
Grosseto, 21.08.2008 Orazio Salanitro
Un saluto a Bruno, incollo questi testi che ci sono al sito di Gino Sannino, perché tutti dobbiamo sapere e capire com’è che vengono gestite queste storie da parte dei preposti disonesti, che fanno dei tribunali l’agenzia immobiliare dei corrotti.
Da un provvedimento per trasferimento di un giudice inquinato dall’avarizia:
“ella …. approfittando del Suo pubblico ruolo, imbastiva fitte trame affaristiche con i professionisti interessati ad ottenere le nomine a curatore fallimentare e comunque interessati alle procedure fallimentari. Per effetto di tale comportamento, perpetratosi nel corso degli anni, Lei comprometteva l’indipendenza ed il prestigio dell’Ordine giudiziario da Lei rappresentato” (CSM pag.1) …“..va sottolineato, infatti, per un verso, come le vicende in esame abbiano riguardato vari soggetti del mondo giudiziario (personale amministrativo, liberi professionisti, magistrati operanti in Firenze), ma anche l’intera collettività…” (CSM pag.13)
Caro Bruno, la invito a continuare la sua battaglia, se questo paese è com’è, è anche perché persone che sono passate per esperienze simili si sono arrese. Bardi e Milani hanno fatto il loro “lavoro”, ma il comportamento delle istituzioni è ancora peggio, perché, benché siano preposte al controllo per garantire la legalità e tutelare i cittadini, nel suo caso non l’hanno fatto. Da come vanno le cose in Italia, ciò che si sente dire sulla connivenza fra criminalità e istituzioni, pensiero inevitabile, è che nel suo caso le istituzioni che la riguardano siano inciucciate con poteri criminali in grado di controllarle. Per questo credo che la società italiana ha bisogno di persone come lei, che danno l’esempio richiamando i loro diritti. Le istituzioni fanno fatica a rendere giusto conto ai cittadini, s’immagini se nessuno richiamasse.
Carissimo Bruno, ho visto il suo sito e letto cosa le sta capitando. Devo confessarle che non mi meraviglio più di nulla, valorizzando ancora più quel detto più conosco gli uomini più amo gli animali. I truffatori sono all’ordine del giorno, ma questo è possibile perché i primi a dare l’esempio spregevole di vivere sulle fatiche degli onesti, sono propri quelli che devono per primi rispettare la legge. Questi delinquenti sanno benissimo che in questo Paese si può tranquillamente fare ciò senza avere presto alcuna conseguenza, sanno calcolare e approfittare della lungaggine delle procedure usandola a loro vantaggio, procedure che artatamente vengono allungate con l’intento di far scoraggiare la vittima che si rivolge alla magistratura e le istituzioni in genere.
Io stesso sto subendo con la mia famiglia una situazione di queste, che dura da quasi un ventennio (HYPERLINK “http://www.casosannino.com” http://www.casosannino.com) però devo dirle che uno dei magistrati che si approfittava del suo ruolo, Sebastiano Puliga del Tribunale di Firenze, implicato anche nelle nostre vicende, oggi è sul banco degli imputati a rispondere come un normale cittadino (dico normale perché lui, come tanti altri magistrati ancora oggi, si credeva intoccabile); il processo contro questo soggetto e trentasei colletti bianchi si sta celebrando a Genova e la prossima udienza sarà il 22 di settembre prossimo. Comunque, augurandole il meglio, le dico di non mollare, la convinzione che ho è che, dagli atti che ho letto, so che le saranno riconosciute le sue ragioni e diritti ed avrà la sua casa.
Caro Bruno, mi sembra di trovarmi a leggere la novella dello stento… che dura tanto tempo. Mi fa piacere, però, sentire la voce forte della chiesa cattolica grossetana con due dei suoi più noti sacerdoti, padre Renzo e padre Gasparotto. Già il Vescovo ti aveva mostrato solidarietà. Spero che altri sacerdoti si uniscano all’appello di padre Renzo e di padre Gasparotto, perchè la loro voce possa risuonare anche tra i fedeli che ancora non hanno capito la tua storia. Ma soprattutto spero, che chi governa si metta una mano sulla coscienza e cerchi davvero di fare giustizia. Come cittadina, l’unica cosa che posso fare, oltre a solidarizzare con te, è di ricordarmi della tua storia in modo dettagliato alle prossime elezioni, come pure farà tutta la mia famiglia e tanti, tanti amici. Ti abbraccio forte forte con tutti i miei cari. Tua sorella in Cristo Patrizia e famiglia.
Stimato Signor Bruno Falzea:
Vogliamo salutarla e dirgli che preghiamo tanto per la sua causa!
Siamo accanto a lei con le nostre preghiere e le messe offerte per questa sua intenzione che si faccia veramente Giustizia.
Il Signore l’aiuti tanto e la Madonna la assista.
In Cristo e Maria SS.ma
Suor Maria Ianua Coeli
Caro Bruno, non ti conosco… (se non perchè mia sorella mi ha parlato di te e della tua triste vicenda) ma vorrei manifestarti la mia solidarietà, e vorrei per te molte altre cose… ma purtroppo ho solo le mie parole… e di queste non importa niente a nessuno perchè non portano “soldi”. Spero però che la mia testimonianza possa darti un pò coraggio per sopportare questa riprovevole vicenda che dimostra ancora come il nostro “bel paese” sia in mano solo a chi importa dei soldi… mentre i valori umani sono per l’ennesima volta calpestati senza pietà…
Bruno non ti abbattere perchè se cadi hanno vinto loro… io ti invito alla pazienza, ed alla serenità (anche se ti stralceranno…) poichè loro vogliono che tu diventi violento come i “gesti” che continuano a fare nei tuoi confronti… fino a farti morire dentro… non mollare,
tieni duro… prima o poi faranno un passo falso!!!
Saluti Girolamo Deraco
Io e tutta la mia famiglia desideriamo dare conforto morale e spirituale ad un carissimo amico rispettoso e osservante a riguardo delle Istituzioni. Questo nostro caro amico, di nome Bruno Falzea, è stato raggirato con promesse di ogni tipo. A conclusione di una manifestazione dello sciopero della fame fatto da lui e da altri suoi amici per cercare di rivendicare dei sacrosanti diritti, è stato ricevuto dal sindaco Emilio Bonifazi. All’incontro, erano presenti a sostegno di Bruno, due Sacerdoti e tanti suoi amici (compreso me e mia moglie) e conoscenti. Il sindaco aveva promesso tutto il suo interessamento e si era impegnato a trovare una soluzione, ma fino ad ora non ha fatto niente di positivo, anzi dopo breve tempo se ne è lavato le mani. In tutti questi anni affrontati da Bruno per farsi riconoscere proprietario dell’alloggio popolare che ha acquistato, ha dovuto cambiare diversi avvocati e pagarli a caro ed amaro prezzo. Infatti questi avvocati invece di difendere Bruno, di nascosto in combutta tra di loro hanno studiato un modo per rovinarlo pur di non andare contro il Comune che è l’artefice principale di tutti questi inganni. A questo punto Bruno è molto stanco e provato perché da tanti anni succube di tutte queste impressionanti tresche; accanto a lui ed alle sue sofferenze vi è la mamma anziana, una buona e santa donna che come la Madonna sulla via Crucis accompagnava Gesù al Calvario, così pure lei accompagna il figlio passo dopo passo verso una via d’uscita, da questo terribile incubo che pare non abbia più fine. Possibile che in questa città non vi sia gente onesta che ama la giustizia e non il potere e i soldi? Bruno è stato indotto a fare lo sciopero della fame per 15 giorni dentro un gazebo posto di fronte al Comune. In quei giorni di dura prova è stato sostenuto da tanti buoni amici, ha ricevuto la visita del nostro Vescovo, Monsignor Franco Agostinelli, e da giornalisti che hanno scritto articoli e mandato in onda interviste varie. Tutto ciò, in poco tempo, è finito in una bolla di sapone. Tutto tace, anzi è stato messo tutto a tacere ed ora quale sarà la sorte di Bruno!? Dalla ragione vogliono farlo passare dalla parte del torto grazie ai suoi avvocati che, invece di difenderlo davanti ai giudici, lasciano campo libero agli avvocati contrari che con argomentazioni false e bugiarde stanno cercando di intrappolarlo per fargli perdere la casa che ha interamente pagata. Amico Bruno, non ti abbattere, Dio è stato sempre con i più deboli e i suoi tempi non sono i nostri tempi. Verrà il giorno in cui tutti i mascalzoni pagheranno le loro iniquità, perché davanti a Dio si paga tutto il male fatto al proprio fratello. Con Dio non si scherza! Noi ti saremo sempre vicini con il nostro affetto, con la nostra amicizia, con la nostra stima e più di ogni altra cosa con la nostra Preghiera.
Saluti dalla famiglia Reale.
Con grande amarezza apprendo che Bruno Falzea dopo molti anni e una lunga vicenda giudiziaria non ha ancora ricevuto il documento di proprietà di un appartamento acquistato e pagato in contanti. La società costruttrice, dopo aver incassato l’ingente somma, non ha assegnato in proprietà l’appartamento e dopo lunghi anni di causa civile ha dichiarato fallimento. E’ mai possibile che attraverso raggiri giudiziari sia consumata un’ingiuria di tali proporzioni, senza che le autorità comunali del tempo, che dovevano vigilare sulla legittimità dell’intera operazione, non si ergessero a tutelare i diritti acquisiti del Falzea e di altre famiglie con simili problemi? Mi auguro che il bene acquistato e pagato sia riconosciuto dagli organi comunali e sia fatta piena luce sui pronunciamenti del tutto surrettizi e siano ristabiliti la verità e il diritto. Sono convinto che il primo dovere delle autorità comunali sia quello di tutelare e difendere il cittadino da ogni angheria e sopruso macchinato contro di lui. Sosteniamo Bruno con la Preghiera e la solidarietà.
Conosco da molto tempo Bruno Falzea e tutta la sua vicenda con una grande sofferenza, poichè diverse volte Bruno si è confidato con me. Il suo caso invece di risolversi in positivo sembra che si stia complicando ancora di più, come sempre capita alle persone più deboli e bisognose. Nella vicenda so che è implicata in primo luogo l’Amministrazione Comunale di Grosseto, in quanto sostiene l’imbroglio dell’impresa edile (negli anni passati fallita), mentre avrebbe dovuto tutelare il cittadino che chiede solamente di vedere riconosciuti i suoi diritti. Sono stato presente il 29 maggio 2007 durante l’incontro con il Sindaco Emilio Bonifazi e con gli altri rappresentanti comunali. Da parte di Bruno c’erano il presidente Adriano La Rocca e il vice presidente Domenico Cotroneo dell’ASSOCOND-CONAFI della Toscana e l’avv. Marco Carollo. Inoltre erano presenti circa 40 cittadini per solidarizzare con Bruno. In quella occasione sembrava che tutto andasse a buon fine per il Falzea e invece, a distanza di poco tempo, con amarezza, si è dovuto constatare che è stato ritrattato tutto da parte del Sindaco e anche chi doveva sostenere Bruno come difensore, sembra non si sia adoperato per far valere i suoi diritti. Sosteniamo pertanto la vicenda lunga e dolorosa di Bruno, affinchè al più presto possa avere giustizia. Assicuro la rettitudine morale di Falzea, per la conoscenza personale che ho di lui da tanti anni e perchè frequenta regolarmente questa Parrocchia del SS. Crocifisso.
Caro Bruno,
lo so il mio commento è in ritardo…io, tuo amico e conterraneo, avrei dovuto essere tra i primi a manifestarti la mia solidarietà. Ti chiedo scusa, ma come tu ben sai, stiamo subendo anche noi (io e mia moglie) una tale ingiustizia dalla quale cerchiamo di uscire da quasi due anni, con le unghie e con i denti.
Ognuno di noi è convinto che il suo dolore sia più forte di qualsiasi altro, ed è facile perdere il contatto con la realtà. I pensieri assillanti non ci abbandonano mai, anzi si ingigantiscono con il passare del tempo facendoci perdere, assieme al sonno e alla salute, il gusto per la vita.
E’ un meccanismo diabolico e al momento sembra che niente e nessuno possa tirarcene fuori. Nemmeno con una ferrea volontà…o una fede cieca in Dio, è facile ingoiare il boccone amaro dell’ingiustizia!
Che dirti caro Bruno…la tua integerrima volontà è degna di stima e ammirazione! Spendere una vita, oltre al danno economico, in una tale battaglia, dovrà potarti necessariamente ad una ricompensa.
Ma chi potrà mai ripagarti la rinuncia ad una giusta e meritata tranquillità…e il dispendio di energia, tempo e volontà che avresti potuto usare per formarti una famiglia o comunque una vita a te più consona?
Incappare in queste vicende, purtroppo fa parte dell’esistenza umana. A poter entrare nella testa della gente…ci renderemmo conto di quali drammi si nascondono dietro un’apparente normalità!
E allora…come sostenere ognuno il proprio carico di difficoltà? Faccio conto sulla tua fede, più volte dimostrata, per augurarti la forza necessaria per andare avanti. Nel contempo ti invito (anzi ti supplico) di conservare la capacità di scindere le cose negative da quelle positive ed aggrapparti a queste ultime con tutta la tua volontà. Cerca di lottare affinché non prenda il sopravvento una visione unicamente rivolta al tuo assillante problema, che ti impedirebbe (se già non lo fa) di vivere ed ambire ad una indispensabile serenità.
So benissimo che non è per niente facile; ma tu hai la fortuna di avere una numerosa famiglia che ti sostiene. Credimi, questo non ha prezzo!
Il tuo amico Antonio.
Ci sono dentro anch’io in una situazione simile, fino al collo!
Acquisto, fallimento, e riacquisto per la seconda volta lo stesso appartamento!
Anche il comune, che in teoria doveva tutelarci ai tempi, ci ha voltato le spalle.
Noi siamo in ballo dal 1984. Eravamo giovani. E adesso ci facciamo un altro mutuo per la seconda volta.. Che dobbiamo fare? Aiutarci se e quando possiamo almeno tra noi.
Forza e coraggio! Ci sono sempre delle speranze, mai abbandonarsi. Siamo in tantI, perdipiù e ci possiamo capire almeno tra noi!
Caro Bruno, della Sua anzi tua vicenda gia sapevo qualcosa perche male lingue girano. Sono feroci o forse è meglio dire vorrebbero esserlo. Ma noi che come mamma abbiamo la Nostra Mamma Celeste non fanno paura. Perchè prima o poi la gente scopre che persone sonno e si allontanano da loro, continuando pregare per loro, come ci invita MARIA IL 2 di ogni mese, pregare per quelli che ancora non conoscono l’amore di Dio. Ricordati chiunque scieglie la strada di Gesù sarà perseguitato proprio come LUI. Sono molto d’accordo con il comento di Roberto e di Gaetano. Tutti NOI abbiamo dovere di aiutare un fratello in difficoltà se vogliamo essere chiamati figli di Dio e in un modo particolare invito i fratelli e sorelle (o almeno quelli che credono di esserlo) del gruppo di preghiera “Regina della Pace” Grosseto di non abbandonarti ma di accompagnarti con le Nostre preghiere. E quale momento migliore. Siamo a Maggio, il mese di Maria. Offriamo ognuno di noi un Santo Rosario per il nostro caro Bruno. Forse non centra nulla ma voglio dire ugualmente questa mia testimonianza. 20 anni fa sono venuta in Italia come la sposa di Giorgio e la persona che non mi ha delusa mai nella mia vita e stato il mio addorato suocero. Un padre. La persona Grande meravigliosa, sincera, un vero amico. Ti ho conosciuto tramite Lui perchè eri un Suo grande amico. Aveva un rispetto particolare nei tuoi confronti. Vuol dire che te lo meritavi. E so di certo che Lui non ti avrebbe abbandonato in questa bataglia. Per questo non ti abbandono nemmeno io. Un abbraccio grande. Maria Regina della Pace prega per tutti noi. Con afetto, Romana
CARO BRUNO LASCIO ANCHE IO COME GLI ALTRI IL MIO MODESTO COMMENTO, FATTI FORZA E CORAGGIO IN QUESTA DURA LOTTA CHE STAI PORTANDO AVANTI DA TANTI ANNI. RICORDATI CHE GESU’ E’ PARTICOLARMENTE VICINO A CHI E’ TANTO PROVATO E CHI SOPRATTUTTO RICEVE TANTE INGIUSTIZIE COME STA ACCADENDO A TE.
VEDRAI CHE PRIMA O POI LA VERITA’ VERRA’ FUORI, PURTROPPO LA GIUSTIZIA UMANA E’ QUELLA CHE è, MA NOI CHE SIAMO CRISTIANI NON DOBBIAMO MAI DEMORDERE SAPENDO CHE ABBIAMO UN GIUDICE GIUSTO CHE VEDE E SENTE TUTTO E PRIMA O POI DIO TI FARA’ GIUSTIZIA. UN CALOROSO ABBRACCIO (ANDREA)
ciao BRUNO
io sono MASSIMO
ti invio questa e-mail per solidarietà dopo che ho conosciuto la tua storia, non sono un tecnico e non mi intendo di certe pratiche ma penso che le amministrazioni dovrebbero avere più a cuore i loro cittadini e non fare leggi che possano metterli in difficoltà.
Io più che darti la mia solidarietà non so cosa fare.
Speriamo che il tuo sia un caso che serva per monito a tutti ed aderire significa darsi una mano per le leggi non troppo chiare che ci piovono in testa,
ciao massimo
Caro Bruno,
in qualità di tuo Consulente tecnico di parte, sento l’obbligo ed il dovere di fare la seguente testimonianza:
Durante i miei anni di esperienza professionale, non mi era mai capitato di venire a conoscenza o di dover affrontare un caso del genere, non per le difficoltà tecniche, che sono sempre risolvibili con un po’ di competenza, ma per le “difficoltà” con le quali si è dovuta affrontare la vicenda, poiché tutti gli Organi Istituzionali preposti ed interessati non hanno avuto la volontà (e continuano ancora a non averla) di riconoscere i tuoi diritti che in parte sono gli stessi di centinaia di altri assegnatari degli alloggi realizzati nella stessa zona P.E.E.P..
Nel caso specifico, mediante atto preliminare di compravendita, stipulato nell’ottobre 1991, ti veniva assegnato un immobile sulle cui planimetrie allegate si riportava una Superficie Utile dell’alloggio di 76,41 mq., dei due balconi di 14,40 mq. (7,80+6,60), di un’autorimessa di 17,85 mq. e di una cantinola di 3,87 mq.. Nello stesso atto preliminare, si stabiliva un prezzo di complessive Lire 122.000.000 (I.V.A. esclusa). Nella Convenzione che nel 1994 hai dovuto chiedere al Comune, perché non ti era stata portata a conoscenza dall’Impresa, dopo aver pagato l’intero importo dell’alloggio, scoprivi che era stato stabilito un prezzo a metro quadrato di Lire 1.057.490. L’alloggio fu realizzato in “conformità” al progetto originale, quindi senza subire alcun ampliamento (anzi, per maggior precisione, non ti hanno riconosciuto l’uso, del quale avevi pieno diritto, dei locali destinati a depositi occasionali). L’Impresa, che in un primo momento confermava il prezzo pattuito nel preliminare, dopo un anno dall’inizio della causa (che tu hai dovuto intraprendere nel maggio 1994 in quanto hai capito, pur se con ritardo, sia che avresti dovuto pagare soltanto 62 milioni – in quanto i restanti 60 milioni riguardavano la quota di mutuo agevolato che avresti dovuto pagare alla banca dopo la stipula del contratto di compravendita – sia perché l’Impresa dopo un anno dai termini previsti per la vendita dell’alloggio non provvedeva a rispettare gli obblighi assunti con il preliminare), nel luglio 1995 presentava dei conteggi con i quali si inventava una Superficie “Convenzionale” di 130,19 mq. ed un prezzo a metro quadro di Lire 1.135.540 e di conseguenza il prezzo dell’alloggio lievitava a Lire 147.835.950. Il tutto veniva imputato ad un adeguamento e ad un aggiornamento del prezzo, entrambi antecedenti la stipula dell’atto preliminare. A quest’ultimo prezzo l’Impresa sommava dei costi aggiuntivi del tutto infondati, per un importo complessivo di Lire 9.801.200. Clamorosamente, però, dal 1995 e fino al 2002, l’Impresa otteneva dal Comune di Grosseto il rilascio di certificazioni che “avvaloravano” tali dati (limitatamente alla superficie ed al prezzo a metro quadro), che col passare degli anni, addirittura, in merito al prezzo a metro quadro veniva aumentato artificiosamente fino a Lire 1.184.189, determinando così un prezzo complessivo di Lire 154.169.566 (oltre ai costi aggiuntivi su citati).
Per la definizione di questi dati tecnici e contabili, la Procura ha incomodato due Consulenti, il primo nel 1997 ha determinato una Superficie Complessiva (e non Convenzionale, termine escogitato dall’impresa prima e adottato poi dal Comune) di 105,47 mq., un prezzo a metro quadro di Lire 1.112.610 e quindi un prezzo finale di Lire 117.346.980; il secondo Consulente nel 2000, senza effettuare il sopraluogo, ha sposato i farneticanti calcoli effettuati dall’Impresa ed avallati dal Comune. Il Tribunale addirittura ha incomodato ben sei Consulenti, dei quali i primi due (un tecnico ed un contabile) dopo aver trascinato le operazioni peritali per due anni (dal 1998 al 2000), si sono pretestuosamente dimessi; i successivi tre consulenti tecnici (il primo nominato nel maggio 2000 e gli altri due nell’aprile 2002), nell’ottobre 2002 hanno depositato la loro relazione di consulenza tecnica, nella quale, hanno considerato nientemeno due ipotesi di superficie, la prima di 126,86 mq., la seconda di 120,45 mq. (perché, come loro stessi hanno affermato, non sono stati in grado di stabilire con certezza se gli spazi di manovra debbano o meno essere compresi nel computo della superficie non residenziale…)! Però hanno riconosciuto, che la superficie utile dell’alloggio è di 76,26 mq. (e non di 76,41)…!
Rimaneva l’altro consulente contabile (nominato nel maggio 2000), il quale, nel febbraio 2004, ha preferito dimettersi per subentrati motivi di “incompatibilità”!
Secondo la perizia redatta da me e da un altro ingegnere, la quantità effettiva della Superficie Complessiva è di 98,14 mq. (determinati dopo aver verificato che la Superficie Utile dell’alloggio è di 75,83 mq., ecc…), mentre il valore del prezzo a metro quadro è di Lire 989.800, pertanto il prezzo complessivo dell’alloggio si determina in Lire 97.138.972!!!
Posso infine testimoniare che Bruno è stato sempre pronto ad onorare, rispettare e riconoscere gli impegni assunti con l’atto preliminare ed addirittura propenso a trovare un accordo con l’Impresa.
Tutto ciò non è servito a nulla……!
Limito a questo punto la mia testimonianza, ma ci sarebbe da scrivere ben molto più di un libro per raccontare questa intrigata vicenda.
A conclusione della mia testimonianza faccio presente che ho vissuto per molti anni all’estero e tornando in Italia, devo, ahimè, ammettere di aver trovato un paese in forte declino perché si sono impoveriti i valori umani, i buoni principi e si tende più che altro al proprio tornaconto.
Sarino
Rinnovo a Bruno, a cui ebbi il privilegio di stare accanto nel maggio dello scorso anno durante una iniziativa pubblica in P.za Duomo a Grosseto tesa a sensibilizzare l’opinione della cittadinanza sulla sua vicenda, tutta la mia solidarietà.
Ebbi in quella occasione modo di comprendere la sua bontà d’animo e la profonda fiducia che nutre nei confronti della giustizia. Purtroppo, anche alla luce degli ultimi avvenimenti, la sua odissea non è ancora finita. Senz’altro le Istituzioni a cui si è rivolto, prima fra tutte quella comunale, non gli perdonano di non aver piegato la testa, di non aver – come è avvenuto per altri più prudenti o più consapevoli di come va il mondo – accettato un compromesso; per questo si è ripetutamente cercato di isolarlo e stancarlo. E’, pertanto, doveroso solidarizzare con Bruno, al di là dei distinguo e delle obiezioni di chi fa un uso strumentale delle norme e delle disposizioni legislative.
Bruno in tutti questi anni , venti se ben ricordo, ha chiesto di entrare in possesso di quella casa che ha regolarmente pagato; chi dovrebbe, anche per l’impostazione ideale a cui si richiama, essere dalla sua parte lo ignora e quella classe politica che, nei giorni delle promesse elettorali, si è impegnata a promuovere una nuova stagione di edilizia popolare niente fino ad oggi ha fatto per garantirlo e garantire chi, come lui, nel passato ha cercato con sacrificio di dare una risposta ai propri bisogni.
La storia di Bruno è purtroppo una della tante “brutte” storie di onesti lavoratori che solo con il sudore della loro fronte hanno cercato di realizzare il loro sogno: avere una casa di proprietà. Bruno è una persona, per chi non avesse avuto la fortuna come me di conoscerlo, che ha innato il senso del rispetto degli altri, dell’onestà, della sensibilità di chi gli sta accanto, in poche parole è una persona perbene come pochissimi.
Bruno ha lasciato la sua amatissima terra, gli affetti più cari per lavorare, ma si trova ancor oggi dopo aver sborsato centinaia di milioni a non sapere se avrà mai una casa di proprietà e tutto questo per mancata “vigilanza” da parte di coloro che dovevano contrallare sulla regolarità di tutte le operazione amministrative e quant’altro.
Rinnovo con forza all’amico Bruno di non arrendersi all’ingiustizia subita e sono convinto che la sua caparbietà nel rivendicare i suoi diritti sarà premiata.
un abbraccio fraterno Sebastiano
L’odissea di Bruno è stata descritta in tanti commenti di questo blog. Chi ha avuto la possibilità di leggere i vari interventi si è potuto, almeno un po’, rendere conto di come una intera vita di una persona possa venire stravolta, inquinata, offesa e consumata, quando si sperimenta la “meravigliosa GIUSTIZIA italiana ed in particolare GROSSETANA”.
Non parliamo poi di quando si toccano poteri forti e grandi interessi: Inizia un tunnel dove si è sempre più soli, dove dimostrare l’evidente risulta un esercizio impossibile, e ti sembra di parlare una lingua diversa dagli altri, soprattutto dagli avvocati, dai giudici e dai consulenti, che anche quando ti dovrebbero e ti devono difendere, anche perché pagati profumatamente, invece ti tradiscono e si alleano con i potenti e i criminali.
Siamo state a Grosseto a Maggio dello scorso anno, quando Bruno ha dovuto sostenere addirittura uno sciopero della fame per denunciare quello che ormai da anni è costretto a subire. Anche il sindaco della città aveva promesso il suo intervento, salvo poi nascondersi dietro le solite ridicole ed assurde bugie.
Solo quando Bruno e tutti quelli come lui avranno giustizia e vedranno riconosciuti i loro diritti, potremo dire di vivere in un paese, in uno stato, in una comunità civile.
Fino a quel giorno e fino a quando in Italia ci sarà così tanta gente che chiede ed ha chiesto giustizia senza ottenerla, non esisterà uno stato.
La parola “stato”, fino a quel giorno, sarà solo un’ipotesi, un miraggio, un’utopia.
La sorella e la nipote.
Ti sono Vicino……….
Fabry
La storia di Bruno e la sua casa mi risulta un pò drastica e sapere che un Comune come Grosseto non dia una mano a questa persona MOLTO UMANA che io conosco da tempo; sapere che dopo tanti anni di causa e tutto il resto non si decida ad ASSEGNARGLI L’ABITAZIONE. Allora SINDACO di GROSSETO CERCA di fare la VOCE GROSSA e alza il culo dalla sedia, non trovare scuse con le sentenze e le altre cause e finiamola qui perchè 20 anni sono passati e non si può tenere un cittadino di Grosseto COSI’.
BRUNO DEVE STARE NELLA SUA CASA.
Saluti FAUSTO.
Caro Bruno, vedo con amarezza che ancora oggi la tua odissea, che si protrae da circa 20 anni, è ancora in alto mare.
Sicuramente lo sconforto e la stanchezza prendono il sopravvento, ma da credenti confidiamo nella Provvidenza che ci darà la forza per affrontare tutte le difficoltà.
Ricordiamoci sempre che la giustizia prima o poi è destinata a trionfare. Non lasciamoci abbattere, ma nella convinzione delle nostre posizioni, sapendo di essere nel giusto, andiamo avanti memori di quello che ci insegna Gesù:
“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” mt 5,3-12.
Ciao Bruno,
scusa se ti do del “tu” ma in questi casi i formalismi non contano, sono il presidente del “Comitato Vittime della Cooperativa Garibaldina” (di seguito ti allego un comunicato stampa per capire la nostra situazione) e colgo l’occasione del tuo spazio per manifestarti tutta la nostra solidarietà. Tra l’altro sono un ex-grossetano (sembra la sfiga perseguirci) emigrato 11 anni fa per motivi di lavoro che si è ritrovato senza più niente…..
“SOLDI (TANTI) E CASE A FORTISSIMO RISCHIO PER 26 FAMIGLIE
Da qualche tempo le cose non funzionavano come si deve nella coop «Garibaldina». I conti in rosso e i debiti pregressi hanno condotto la Lega delle Cooperative, a cui aderisce la coop di San Giuliano, a decretare la fine dell’attività.
Sembra imminente la nomina del liquidatore da parte del ministero competente che dovrà liquidare le risorse residue della coop. pagare i creditori e, per ultimi, se ne avanzano restituire i soldi alle giovani famiglie coinvolte loro malgrado nel dissesto.
Le iniziative coinvolte riguardano complessivamente 26 famiglie, per lo più giovani e pensionati. Le situazioni più drammatiche sono a Casaletto Lodigiano (11 famiglie con abitazioni non ancora abitabili e già pagate) e Carpianello dove vi abitano ma 6 non potranno più rogitare. Le rimanenti 9 famiglie hanno rogitato ma mancano di alcuni requisiti essenziali per l’abitabilità (non c’è dichiarazione di fine lavori).
La drammaticità della situazione è sotto gli occhi di tutti: la famiglia di Issa Khaled, ad esempio, immigrato che lavora disegnando costumi di scena, con tre bimbi piccoli ha venduto la sua casa, ha pagato interamente la nuova (che non gli è stata consegnata ovviamente) e ora è costretto a vivere a Lodi in un locale di 35 mq…
Di fronte all’ennesimo fallimento ASSOCOND CONAFI chiede che si trovi al più presto una soluzione al caso specifico attraverso una forte assunzione di responsabilità da parte della Lega delle Cooperative e sottolinea la necessità che gli strumenti di legge ormai pienamente in vigore quanto a tutela degli acquirenti (dlgs 122 con l’obbligatorietà della fideussione per coop e imprese) siano altrettanto rigorosamente applicati.
Gli acquirenti e i soci non possono continuare a essere vittime incolpevoli di gestioni scriteriate e irresponsabili.”
http://www.vittimegaribaldina.org
Gentile Signor Falzea, siamo venuti a conoscere la Sua storia tramite amici. Vogliamo esprimerLe tutta la nostra solidarietà e ci dispiace immensamente per questa odissea nella quale è incappato e per la quale è evidente che chi può, non fa niente. Speriamo un giorno di incontrarLa di persona; La salutiamo con affetto e Le siamo vicini.
Dominique Wrench, Alessandro Proietti, Azzolina Mazzieri
Sig. Bruno, per carattere, in queste spiacevoli avventure e con enorme rammarico mi associo alla sua vicenda augurandole con l’aiuto di Dio, di uscire vincitore da questa ennesima nota dolente che la giustizia italiana ci riserva ogni giorno.
FORZA BRUNO.
GIUSEPPE, PINA, AMEDEO, DANILO E ILARIA MONDA
Sono venuto a conoscenza della sua storia drammatica attraverso un tam tam che si sta diffondendo. Spero che possa trovare quanto prima una soluzione a tutti i suoi problemi e le esprimo un grande affetto.
MAURO LEUCI
ARTURO LEUCI
IDA BARBATO
E’ veramente duro constatare che la mitezza sia una virtù così disprezzata e che le istituzioni di questa città non riescano a trovare una soluzione alla sua vicenda.
I professionisti della legge non sono un aiuto consigliabile a chi si ponga di fronte ad essa senza l’intenzione di farsi strumentalizzare o di venire a patto con la propria coscienza, in un mondo che la mette ogni giorno sotto silenzio fino a soffocarla.
Ma lei sa che la sua coscienza c’è, è sveglia, quella di qualcun’altro invece è già di sicuro morta ed il Signore ascolta le anime dei vivi non quelle dei morti.
Allora preghi con il cuore Sig. Bruno, come ora io sto facendo per lei e continui ad essere sereno più che può, il Signore l’ascolterà.
Questo e tutto ciò che mi sento di consigliare.
“… rafforzatevi nel Signore e con la sua potenza. Vestite l’intera armatura di Dio per contrastare le ingegnose macchinazioni del diavolo; infatti non lottiamo contro una natura umana mortale, ma contro i prìncipi, contro le potenze, contro dominatori di questo mondo oscuro, contro gli spiriti maligni delle regioni celesti.”(Efesini, 6, 10-13).
Prego per te e ti sono vicino con tanto affetto. Stefano Argyrou
Caro Bruno, dopo il lavoro ti scrivo e spero che tu riceva questo mio commento. Mi addolora tanto vedere uomini onesti e corretti come te, essere trattati in modo tanto riprovevole. Fatti forza. Noi preghiamo per te e ti stiamo vicini, certi che Dio tutto vede e tutto sa. Sono tanto deluso dalla giustizia italiana. Forza siamo in tanti a starti vicino. Con amicizia sincera Andreas Argyrou
Caro Bruno, ti esprimo tutta la mia solidarietà per questa tragedia che ti ha colpito in modo così devastante. E’ vergognoso che lo Stato sia latitante in vicende come questa e tanto presente nelle campagne elettorali. Ma esiste, poi, lo Stato? Che Dio ci liberi da tutti quelli che contribuiscono ad affossare la giustizia giusta, che io, ad ora, non ho mai conosciuto qui sulla terra e voglia, invece, donarci amministratori e politici saggi che stiano davvero dalla parte del cittadino onesto come te, che lotta da solo contro chi dovrebbe difenderlo. Spiace parafrasare un detto latino, ma “Justitia delenda est”. Con affetto e stima Patrizia Proietti
Ci si chiede che Paese sia questo, fondato (solo sulla carta) su una Costituzione con i suoi bei principi e regole che dovrebbero assicurare e garantire DIRITTI e DOVERI.
Ma questi diritti, questi principi (ci rendiamo conto soprattutto leggendo le disavventure e angherie che Bruno Falzea da circa 20 anni è costretto a subire), purtroppo rimangono solo belle parole, ahinoi la realtà è ben diversa, questo Paese è ben diverso. E’ il Paese dei “balocchi” per le istituzioni, la politica e la burocrazia.
Bruno tu sei una persona splendida che crede nonostante tutto ancora alla giustizia, sei generoso, altruista e CORRETTO.
Noi speriamo che dopo tutti questi tuoi (e non solo) sacrifici, tu riesca ad ottenere ciò che ti SPETTA di diritto. E ricorda sempre che fortunatamente c’è un’altra giustizia, quella DIVINA e, lì quelle persone un domani dovranno risponderne.
Le tue nipoti Maria Angela e Antonella
Chi per affetto, solidarietà, tempo, passione, amicizia o altro, ha avuto modo di leggere i commenti su http://www.brunofalzea.it, ha sicuramente capito la generosità, l’onestà, la correttezza, l’altruismo di Bruno; tutto ciò vuoi perchè nasce e cresce in una famiglia (genitori e sei fratelli maggiori) di sani principi, vuoi perchè la fede in Dio è così vera che non permette di vedere e vivere una vita diversa.
Ma nessuno sa che perfino l’avvocato al quale ti rivolgi e paghi affinchè faccia valere i tuoi sacrosanti diritti, TI TRADISCE!!!
Bruno la “FIDUCIA” si può avere solo verso Dio, e noi continueremo ad averla, tutti gli altri sappiano che un giorno dovranno rispondere di queste malefatte.
Il fratello Tanino
In relazione alla GROTTESCA ODISSEA riguardante il nostro iscritto Bruno Falzea, riteniamo che il Comune di Grosseto, in primo luogo, abbia agito, durante questi DICIASSETTE ANNI, con comportamenti a dir poco INCIVILI!
La vicenda riguarda la realizzazione di alloggi popolari le cui finalità sono quelle di ridurre la tensione abitativa e FAVORIRE L’ACCESSO ALLA CASA ALLE CATEGORIE SOCIALI MENO ABBIENTI (LAVORATORI DIPENDENTI CHE SONO IN POSSESSO DEI REQUISITI SOGGETTIVI).
Bruno è in possesso dei requisiti e sta semplicemente reclamando il riconoscimento dei suoi diritti e cioè L’ASSEGNAZIONE DI UN ALLOGGIO POPOLARE CHE DAL 1993 HA INTERAMENTE PAGATO A CARO PREZZO.
Il Comune è proprietario del terreno sul quale l’impresa, mediante la stipula di una convenzione, si era impegnata a realizzare l’intervento edificatorio e quindi a vendere gli alloggi ad un prezzo moderato e con un mutuo agevolato a coloro che, come Bruno, erano in possesso dei requisiti soggettivi. Questi alloggi allo scadere della convenzione, della durata di 99 anni, ritorneranno di proprietà del Comune al quale, in corso d’opera, spettava il compito di esercitare i controlli e gli accertamenti al fine di assicurare la corretta ed integrale realizzazione dell’iniziativa!
Il Comune, a quanto pare, NON HA EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO NELL’INTERESSE DELL’ENTE STESSO, DI CENTINAIA DI ASSEGNATARI ED IN PARTICOLAR MODO DI BRUNO.
Esprimiamo pertanto solidarietà e sostegno al nostro iscritto, invitando contestualmente gli Organi Istituzionali preposti ad intervenire prima possibile per porre fine a questo caso di INAUDITA INGIUSTIZIA!
Il Segretario Provinciale del S.A.L.FI. Moreno Agostini
Purtroppo siamo di fronte ad una delle tante storie di denegata giustizia che in Italia siamo ormai abituati ad osservare, la differenza è che Bruno Falzea non molla, non accetta l’eclatante sopruso ed a costo di utilizzare tutte le proprie risorse (economiche e non solo) va avanti con la speranza di aprire un varco che sia di aiuto e di speranza anche a chi come lui si è trovato coinvolto in queste tristi vicende giudiziarie. Ma lo Stato italiano in tutto questo dov’è? Come li tutela i diritti fondamentali che in sede interrnazionale (attraverso apposite convenzioni) si é obbligato a garantire ai suoi cittadini? E nel caso di Bruno di VIOLAZIONI di diritti INVIOLABILI c’è ne sono tante: IL DIRITTO DI PROPRIETA’, IL DIRITTO AD AVERE GIUSTIZIA IN TEMPI RAGIONEVOLI, IL DIRITTO ALLA VITA PRIVATA E FAMILIARE, IL DIRITTO ALL’ABITAZIONE, ecc.
Noi come associazione (ActioMinerva) per la tutela dei diritti umani, faremo il possibile affinchè vengano rispettati quei diritti che sono da ritenersi alla base di una vita dignitosa sperando, soprattutto, che ciò serva a restituire a Bruno Falzea almeno un pò di quella serenità che gli è stata brutalmente tolta in questi interminabili anni di ingiustizie.
Stiamo tutti con i piedi per terra, per favore, ed ognuno esegua nel miglior modo possibile la parte che gli è stata assegnata.
Il gioco delle parti è fondamentale per la nostra società. Il truffato faccia il truffato ed il truffatore faccia il truffatore…..il cittadino faccia il cittadino e il sindaco faccia il piacere! Oppure tu…nato vittima, ti vorresti porre dalla parte del carnefice? Comodo vero?
Il popolo bue dei giochi in borsa, il cittadino che reclama giustizia ed i governati che vorrebbero essere governati bene, sono sicuramente la maggioranza ma non hanno voce purtroppo!
Succede allora che un disgraziato tira fuori un sacco di soldi per un modesto appartamento confidando nel giusto agire degli organi comunali (non è che crede anche alla befana?) ed ora corre il grosso rischio di perderlo.
Come è successo questo? Semplice, il Comune, come da convenzione, ha preteso dalla ditta costruttrice, poi fallita, una copertura assicurativa solo per gli appartamenti a lui Comune, riservati: per gli altri onesti cittadini, il Comune, pur essendo indispensabile, non ha preteso niente!!
Tutto qui, l’origine del ginepraio è questa e chiare mi sembrano le responsabilità.
Ma in Comune sono in parte boni ed in parte faziosi e non ci sentono. Cosa non sentono? Le grida disperate di aiuto!
Bisogna capirli…uffici ovattati, segretaria, mignolino alzato e puzzetta sotto il naso, come fanno ad occuparsi del popolo bue? Forse sono gli stessi che li hanno eletti per occuparsi per lor conto delle cose della città, forse dovrebbero essere al servizio…ma meglio! Guadagnata la poltrona, chi di sindaco chi di assessore o comunque sistemata la pancia e il portafoglio anche i nani sono diventati omoni e le ballerine dame dell’alta società.
Ed ora…probabilmente, una segretaria passacarte si prenderà, se andasse male, tutta la colpa ma le diranno: “scusa se te lo stiamo mettendo in quel posto ma, sai, è il gioco delle parti…”
La vicenda di Bruno Falzea è un esempio concreto di quanto la classe politica, locale e nazionale, sia lontana dalle REALI necessità dei cittadini.
Anch’io con la mia vicenda personale ho potuto constatare amaramente quanto siano stati abili gli amministratori del mio Comune (Reggello), della mia Provincia (Firenze) e della Regione Toscana, Governatore Martini in primis, a “lavarsene le mani”, quando hanno fatto i loro conti e hanno capito che le vittime dei fallimenti immobiliari non avrebbero portato acqua (leggi:voti) al loro mulino. E’ un fatto consolidato che molte imprese di costruzioni abbiano rapporti “consolidati e amichevoli” con le amministrazioni comunali che devono rilasciare loro i permessi per costruire. Salvo poi, se qualcosa va storto, far finta di niente da parte del comune, come nel caso dell’amico Bruno.
Bruno è un uomo puro, crede nella giustizia terrena, nella sincerità e coerenza e non accetta compromessi di alcun genere.
Ha dedicato, e sta dedicando, vent’anni della sua vita a questa vicenda a dir poco vergognosa. Ma come è possibile che dopo aver pagato per intero tutto l’ammontare della casa, con grandissimi sacrifici, privandosi di ogni cosa, che ci si ritrovi buttati in mezzo ad una strada?
La giustizia DEVE esistere anche su questa terra e quella Divina DEVE servire per illuminare e far aprire gli occhi a tutte quelle persone responsabili di tutta questa vicenda.
Bruno ha rinunciato a tutto nella vita perchè è costretto a seguire personalmente tutta la vicenda. Ha rinunciato a farsi una famiglia tutta sua in quanto deve impegnare tutto il suo tempo a disposizione, anche di notte, a questa storia per cercare di trovare una soluzione. Non può prendere impegni o fare programmi di nessun genere in quanto è completamente assorbito da questa delicata situazione. Per non parlare poi degli aspetti economici che ha dovuto sopportare e che sta sopportando per far fronte a tutti gli impegni assunti con vari avvocati, MITICI periti del tribunale e non.
Conosco Bruno da 30 anni e vi assicuro che non è un fanatico o un esaltato della giustizia o ami perdere tempo dietro alle burocrazie.
Per niente ve lo assicuro. I suoi progetti di vita erano di tutt’altro genere.
Ripeto, Bruno è un uomo puro di cuore e di spirito e mi chiedo: esiste giustizia terrena che possa ricompensarlo per tutto quello che ha passato e che sta passando?
Voglio credere che sia così, ma che ciò avvenga presto e non fra altri vent’anni.
Bruno è sempre nel mio cuore ovunque io vada e nelle mie preghiere.
Bruno Falzea e la sua casa.
La vicenda di mio zio fa riflettere parecchio.
Ormai viviamo in una società altamente burocratizzata, dove i diritti sanciti dalla Costituzione (per riprendere la tesi di Palladino Marco), “sempre valevoli”, risultano impoverirsi di fronte alla mole legislativa e giurisprudenziale che detta le regole per la “presunta difesa” di questi. E allora risulta sempre più difficile farli riconoscere nei meandri dei tribunali italiani in una società “Democratica”.
Basta pensare a quanto tempo già se ne andato, senza una soluzione definitiva al caso, nell’esempio di mio zio, già solo TRE ANNI secondo me sarebbero stati tanti, figuriamoci di più.
Che il sistema giuridico non espleti in tempi ristretti tutte le procedure per il riconoscimento dei diritti e per la chiusura di tutte le liti in tempi “umani”, si sa benissimo, ma continuiamo sempre a gridare all’inefficienza.
E’ vero che 60 anni sono passati dalla prima Costituzione è non basta più solo quella per i nostri diritti.
E’ lodevole poi, l’attività delle associazioni a sostegno degli inquilini afflitti da tali situazioni. La ASSOCOND-CONAFI non può che essere ringraziata per le attività eseguite e per la particolare attenzione mostrata verso il caso di zio Bruno.
In una società economica spinta da interessi individuali per l’accumulazione e l’arricchimento individuale, difendersi significa unire ed accomunare gli interessati al riconoscimento dei propri diritti e “combattere”.
Se poi guardiamo allontanandoci dal caso in specifico, quanto è costato tutto? Chi di noi sarebbe disposto a rischiare una cosa del genere? Ed i nostri politici che ci rappresentano e che dovrebbero legiferare per proteggere sempre più i nostri diritti, sono diventati sempre più un “pacchetto promozionale” di leaders che raccogliendo il consenso popolare, fanno sua la rappresentanza del popolo ma non lo “rappresentano”.
I nostri commenti, su questo sito, non fanno altro che mostrare e far conoscere agli altri ed a quanti si trovino nelle stesse situazioni, quanto al giorno d’oggi bisogna combattere per ottenere qualcosa e per far riconoscere i propri diritti contro una società “sorda” e altamente “burocratizzata”.
Forse un giorno tutto questo resterà solo una delle tante situazioni che affliggono cittadini del popolo italiano e che avrà un suo risvolto finale buono o cattivo che sia, restando in noi la credenza di una giustizia “giusta” (mi scuso per il gioco di parole) ma inefficiente e ci volgeremo indietro guardando gli anni passati e tutto il tempo che ci è voluto per arrivare alla fine.
Viviamo in una società che corre e non c’è più il tempo di riflettere, di guardare agli altri, ci sono milioni e milioni di situazioni ed ognuno di noi vive la propria ed è solo fermandoci a leggere anche solo le pagine di questo sito che ci accorgiamo forse di non avere quella forza e quella costanza che ha avuto Bruno nel combattere e continuare a farlo.
Per scrivere questo mio commento, che più di un commento la considererei una riflessione al largo raggio di giustizia inefficiente e di risoluzione immediata del caso, ci ho messo qualche giorno e me ne scuso.
Forse queste parole serviranno a qualcosa o a niente, resterà comunque quale pensiero indicizzato dai motori di ricerca su internet e quando qualcuno digiterà “Bruno Falzea” potrà confrontare la propria problematica con la sua e forse gli sarà anche d’aiuto.
Sperando nella chiusura di questa parentesi di una espressione matematica alquanto difficile, mi rivolgo a te Bruno, dopo tutti questi anni passati a lottare, “non mollare”.
Un grazie è rivolto anche agli altri contributi ed all’aiuto dell’associazione e degli amici e parenti di Bruno che gli sono stati sempre vicino e che lo hanno aiutato.
Giuseppe Pizzi
Se vogliamo vivere in un’Italia migliore, ciò che é accaduto all’amico Bruno rappresenta una metafora di quello che, in un’Italia normale, non dovrebbe assolutamente accadere. Per questa ragione, mi auguro che possiamo essere sempre di più a supportare la sua causa sino alla fine, perché, un eventuale triste epilogo di questa vicenda, rappresenterebbe la sconfitta degli onesti e di coloro i quali credono in una società più giusta.
Bruno Falzea conduce ormai da quasi due decenni una lotta che potrebbe sembrare assurda e improbabile da riscontrare nella vita quotidiana, invece casi simili al suo possono essere incredibilmente reali.
Il fatto è che poche persone sono accese, come lui, da una tenace volontà di giustizia; lui ha sacrificato la vita personale impegnando tutto il suo tempo libero a studiare, diventando quasi un avvocato autodidatta per potersi fare giustizia, per poter riavere una casa acquistata con sacrifici, investendo tutti i risparmi di una vita. Il diritto alla casa dovrebbe essere di ognuno di noi, invece anche quando riusciamo ad acquistarla dobbiamo, non di rado, subire angherie e imbrogli di ogni tipo…
Il dramma è che tanta gente che ha vissuto simili vicende ha preferito capitolare, accettare di subire anziché lottare, e questo atteggiamento purtroppo rappresenta lo specchio di una società che è troppo rassegnata ai soprusi in quanto ormai la giustizia, ed il diritto ad essa, in Italia è inesistente.
Sono stata molto a pensare cosa potevo scrivere in questo spazio bianco, ma tutto ciò che il cuore mio suggerisce non è semplice da riportare in parole. La vita è una sfida, una lotta, lotta contro chi si sente più forte e in cuor suo forse, non è cosciente che la debolezza più grande che un uomo possa avere è proprio quella di rinnegare la via della giustizia, della verità, dell’Amore con la A maiuscola, di Dio. Sono pochi i fortunati che si rendono conto che la forza vera stà nel rivestirsi delle ‘armi della luce’ di cui fa riferimento il Vangelo: la Fede, la Carità, la Speranza, la Preghiera… la correttezza, la lealtà… Gesù ha vissuto indossando proprio queste e non la prepotenza, la menzogna, la meschinità, l’odio, il male. Caro zio, la lotta contro persone che seguono la via del male è quotidiana, e tu purtroppo lo sai bene, ma hai accanto il più grande alleato che possa esserci, ovvero Dio, e i prepotenti non possono far nulla che Lui non permetta, perciò insieme al mio piccolo sostegno, sappi che ce ne è uno ben più grande. Ti voglio bene, Maria Grazia
LA VICENDA DI BRUNO FALZEA E’ LO SPECCHIO DI UN PAESE CHE HA FATTO DELL’INGIUSTIZIA, DELL’INCIVILTA’, DELL’ANNIENTAMENTO DEI DIRITTI, DEL NON RISPETTO DELLE REGOLE, DEGLI ABUSI A TUTTI I LIVELLI, DELL’OFFESA E DELL’UMILIAZIONE DEI CITTADINI, DELLA NEGAZIONE DI OGNI PROCEDURA AUTENTICAMENTE DEMOCRATICA I SUOI PILASTRI PORTANTI, I SUOI MARCHI DI FABBRICA: ITALIAN STYLE.
LA SPAZZATURA CHE INONDA LE STRADE DELLA CAMPANIA E’ UN SIMBOLO ELOQUENTE, MA E’ BEN POCA COSA AL COSPETTO DELLA INCOMMENSURABILE SPORCIZIA CHE COPRE E SOMMERGE LE ISTITUZIONI, LA POLITICA, GLI APPARATI.
PENSATE, BRUNO FALZEA SONO DECENNI CHE URLA I SUOI DIRITTI, CHE DEVE FARE L’IMPOSSIBILE, PER FARE EMERGERE CIO’ CHE SAREBBE EVIDENTE AD UN BAMBINO, CHE E’ STATO COSTRETTO A PRIVARSI QUASI DI TUTTO PER AVERE ASSEGNATA LA SUA CASA CHE HA PAGATO CON I SUOI SOLDI E CON I SUOI SACRIFICI. UNA CASA, NON QUOTE AZIONARIE, UNA BANCA O UNA HOLDING, UNA MODESTISSIMA CASA A 900 CHILOMETRI DA DOVE E’ NATO E DOVE E’ DOVUTO ANDARE PER LAVORARE.
A PROPOSITO, LO SAPETE CHE L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO E CHE IL DIRITTO ALLA CASA E’ SANCITO DALLA COSTITUZIONE? ADESSO I PAPAVERI IPOCRITI SI PREPARANO A FESTEGGIARNE I 60 ANNI. CALPESTANDOLA OGNI GIORNO. ITALIAN STYLE.
é a dir poco incivile un paese in cui si debba lottare 20 anni per vedere riconosciuta la proprietà di una casa costata tanti sacrifici, dove un malaffare così grande costringe onesti cittadini ad imbarcarsi in queste odissee e dove in tutto questo tempo atti criminosi non riescano a venire alla luce.
Uno Stato dove una persona deve lottare in questo modo per vedere tutelati i propri diritti è uno Stato che non ha futuro.
Speriamo che dopo tanto penare ci sia il riconoscimento della giustizia e della verità.